Autorizzazione unica ambientale: Il Consiglio dei Ministri approva il Regolamento

17/09/2012

Il Consiglio dei Ministri nell'ultima riunione del 14 settembre scorso, su proposta dei Ministri dell'ambiente, della pubblica amministrazione e semplificazione e dello sviluppo economico ed in attuazione dell'articolo 23 del decreto-legge 9 febbraio 2012 convertito dalla legge 4 aprile 2012, n, 35 , ha approvato in esame preliminare il regolamento che disciplina l'autorizzazione unica ambientale (AUA) e la semplificazione degli adempimenti amministrativi in materia ambientale per le imprese e gli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale.
Sul regolamento saranno acquisiti i pareri della Conferenza Unificata, del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari.

Oggi le norme ambientali costringono le imprese a rivolgersi ad amministrazioni diverse (Regioni, Province, Comuni, ARPA ecc.) per ottenere le autorizzazioni ambientali necessarie all'attività produttiva; il quadro è ulteriormente complicato dal fatto che queste autorizzazioni hanno periodi di validità differenti.
La nuova Autorizzazione sostituisce fino a sette procedure diverse (ad esempio: l'autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali, l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione previsionale di impatto acustico etc.) e basterà un'unica domanda da presentare per via telematica allo Sportello Unico per le attività produttive (SUAP) per richiedere l'unica autorizzazione necessaria.
Le Regioni potranno estendere ulteriormente il numero di atti compresi nell'AUA.

Con la certificazione unica ambientale viene garantita la certezza dei tempi perché in caso di mancato rispetto dei termini è previsto il ricorso ai poteri sostitutivi. Sarà inoltre effettuato un monitoraggio sull'attuazione dell’autorizzazione unica, in collaborazione con le associazioni imprenditoriali.
Gli elementi essenziali dell'autorizzazione sono tre:
  • è rilasciata da un unico ente e sostituisce tutti gli atti di comunicazione, notifica e autorizzazione previsti dalle norme vigenti in materia ambientale;
  • il procedimento di rilascio dell'autorizzazione si basa sul principio di proporzionalità degli adempimenti amministrativi in relazione alla dimensione dell’impresa e al settore di attività, sull'esigenza di tutela degli interessi pubblici e sulla necessità di non introdurre maggiori oneri a carico delle imprese;
  • è prevista una procedura semplificata anche per il rinnovo dell'autorizzazione: se le condizioni di esercizio sono rimaste immutate è sufficiente la presentazione di una istanza con una dichiarazione sostitutiva. Durante il tempo necessario per il rinnovo, l'esercizio dell'attività può proseguire sulla base dell'autorizzazione precedente.

L'Autorizzazione unica anbuentale potrà essere applicata a tutte le PMI - categorie delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese - con un numero di occupati inferiore a 250 ed un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.
Si applicherà, anche, alle imprese e ai gestori degli impianti che abbiano almeno due titoli abilitativi come autorizzazione agli scarichi, autorizzazione alle emissioni in atmosfera, impatto acustico, comunicazione in materia di rifiuti ecc.

L'obiettivo del regolamento, ha spiegato il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, è "conciliare la tutela dell'ambiente con le esigenze della vita delle imprese e della riduzione, quanto meno, degli oneri che le imprese devono sopportare per essere in conformità con criteri di tutela ambientali sempre piu esigenti, giustamente". Il presidente del Consiglio ha, poi, aggiunto: "Oggi gli imprenditori sono costretti a fare il giro degli uffici per ottenere un'autorizzazione ambientale. Con questo provvedimento avranno un unico interlocutore: ecco un esempio di riforma a costo zero ma a beneficio, speriamo, rilevante". "Questo regolamento - ha ricordato il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi - incide su costi misurati per le imprese medie e piccole di circa 1,3 miliardi l'anno"..
A cura di Gabriele Bivona


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