CRISI ECONOMICA: PER GLI EUROPEI INFLUISCE NEGATIVAMENTE SULLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

09/10/2009

Sei europei su dieci prevedono che la recessione economica mondiale comporterà un deterioramento delle condizioni di lavoro, in particolare per quanto riguarda salute e sicurezza, e circa il 75% delle persone degli Stati membri ritiene che i problemi di salute siano riconducibili almeno in una certa misura al lavoro. È quanto emerge dal sondaggio dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA).

Dall'indagine, realizzata su un campione rappresentativo di 1000 persone per ogni stato membro, è emersa una preoccupazione molto diffusa tra i cittadini europei riguardo agli effetti negativi che l'attuale crisi economica potrebbe avere sulla SSL, rischiando di vanificare i miglioramenti (circa il 57% degli intervistati sostiene che la sicurezza e la salute sul lavoro siano migliorate negli ultimi cinque anni).

I cittadini dell'Unione europea, che si ritengono bene informati sui rischi nei luoghi di lavoro, hanno anche dichiarato che, in un momento di recessione economica, la sicurezza del posto di lavoro e il livello retributivo sono più importanti di condizioni di lavoro sane e sicure, che sono risultate al terzo posto nel sondaggio prima dell'orario di lavoro.

"La crisi economica globale - sottolineano dall'Agenzia europea, creata dall'Unione europea con lo scopo di contribuire a soddisfare le esigenze informative nel settore della sicurezza e della salute sul posto di lavoro e di cui l'ISPESL è Focal Point per l'Italia - non poteva non inficiare anche la realtà produttiva italiana ed il proprio indotto. In termini di salute e sicurezza sul lavoro, la pubblicazione del recente D.Lgs. 81/08 e delle successive modifiche del D. Lgs. 106/09, hanno, d'altro canto, rafforzato il sistema di prevenzione e creato regole più puntuali al proprio interno, stimolando le aziende ad una maggiore percezione dei rischi in ambiente di lavoro e all'adozione di misure d'intervento come investimento a lungo termine".

Differenza di vedute però si riscontrano tra i due sessi: i partecipanti di sesso maschile considerano la retribuzione (61%) e la sicurezza del posto di lavoro (55%) il fattore più importante quando si sceglie un nuovo lavoro. Per contro, le donne sembrerebbero attribuire maggiore importanza all'orario (26%) rispetto agli uomini (19%).

"In effetti, i rischi per la sicurezza e la salute delle donne sul lavoro - ha dichiarato Jukka Takala, direttore dell'EU-OSHA - tendono ad essere sottovalutati e ignorati. L'incompatibilità dell'orario di lavoro con la vita familiare, la "doppia incombenza" di cui le donne continuano a farsi carico in misura sproporzionata e il fatto che si insista maggiormente sugli infortuni nei luoghi di lavoro che sulla salute professionale sono alcuni dei nuovi problemi che vanno affrontati".

Per informazioni sui risultati del Sondaggio: http://osha.europa.eu/en/statistics/eu-poll

Fonte: ISPESL

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