Codice dei contratti: Giorni cruciali per il decreto correttivo

29/03/2017

Giorni cruciali per il futuro del nuovo Codice dei contratti in attesa della deadline del 18 aprile 2017 (leggi notizia). Si inizia oggi alle ore 14 con l’audizione presso le commissioni riunite della Camera (VIII Commissione) e del Senato (8a Commissione) del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone per proseguire domani alle ore 15 con la Conferenza unificata mentre siamo in attesa del parere del Consiglio di Stato che dovrebbe essere esitato pure entro domani. Successivamente al parere del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata arriverà il parere delle due competenti commissioni parlamentari che avranno soltanto due possibilità:

  1. esprimere un parere del tipo di quello esitato all’atto dell’approvazione del d.lgs. n. 50/2016 anche con molte ombre, senza dichiarare espressamente che alcuni articoli non sono conformi ai criteri ed ai principi dettati dalla legge delega n. 11/2016;
  2. esprimere un parere in cui venga palesemente dichiarato che alcuni articoli del decreto correttivo non sono conformi ai criteri ed ai principi dettati dalla legge delega.

Tutto si giocherà su queste due possibilità e tutto è in mano alle due commissioni parlamentari che decideranno entro il 5 aprile prossimo il destino del decreto correttivo. Con la soluzione n. 1, si andrà avanti speditamente verso l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto definitivo che, dopo essere stato firmato dal Capo dello Stato, andrà in pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale entro il 19 aprile 2017. La soluzione n. 2, invece, diventerà per il Governo una strada piena di fili spinati o meglio un campo minato perché, ove le due commissioni parlamentari decidessero per un parere in cui vengano espresse una o più non conformità alla legge delega n. 11/2016, il Governo sarebbe obbligato a rendere il decreto correttivo conforme ai principi ed ai criteri della legge delega ma, anche, ad ottemperare ad eventuali osservazioni sia del Consiglio di Stato che della Conferenza unificata.

In pratica il Governo dovrebbe predisporre un nuovo testo che dovrebbe essere rispettoso delle richieste delle Commissioni in merito alla conformità ai principi ed ai criteri della legge delega ma che dovrebbe, anche, contenere modifiche atte a rispondere al parere del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata e che dovrebbe essere inviato nuovamente alle due Camere.

Quanto tempo occorrerebbe per effettuare le modifiche? Nella migliore delle ipotesi qualche giorno e considerato che il 5 aprile è mercoledì, è presumibile che il testo del nuovo decreto correttivo potrebbe essere inviato alle Camere non prima di lunedì 10 aprile e le competenti commissioni di Camera e Senato avrebbero altri 15 giorni di tempo per esprimere nuovamente il loro parere che difficilmente, visto, per altro. le festività pasquali, potrebbe arrivare in tempo utile affinché il Governo possa riuscire ad approvare il decreto correttivo entro il 18 aprile 2017.

Sono questi gli scenari possibili e, tra l’altro, il Servizio Studi della Camera e del Senato ha predisposto un Dossier (leggi notizia) contenente le schede di lettura dello schema di decreto correttivo del Codice dei contratti in cui ha analizzato il provvedimento anche sull’ottica della non conformità alla legge delega e nelle quasi 300 pagine del dossier è possibile constatare come il decreto correttivo non è conforme ad alcuni criteri e principi dettati all’articolo 1, comma 1 dalla lettere a) alla lettera sss) della legge delega n. 11/2016. Tali non conformità sono quelle relative:

  • al Dibattito pubblico (art. 9, comma 1, lettera c) schema decreto correttivo);
  • alle Clausole sociali (art. 30 schema decreto correttivo);
  • alle Offerte anormalmente basse (art. 59 schema decreto correttivo);
  • al Subappalto (art. 66 schema decreto correttivo);
  • al Subappalto delle concessioni (art. 95 schema decreto correttivo);
  • agli Affidamenti dei concessionari (art. 97 schema decreto correttivo);
  • all’Iscrizione all’albo dei direttori dei lavori e dei collaudatori (art. 107 schema decreto correttivo).

Per saperne qualcosa di più occorrerà aspettare l'audizione di oggi del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone e vedere se lo stesso continuerà a riaffermare le sue preoccupazioni per l’entità del correttivo e continuerà a criticare la scelta di un correttivo dopo un solo anno, quando, in verità, il codice non è entrato ancora a regime, come si esprimeranno il Consiglio di Stato e la Conferenza unificata e quale decisione prenderanno le Commissioni parlamentari in merito alla non conformità del decreto correttivo ai criteri e principi dettati dalla più volte citata legge delega.

Di certo un parere delle Commissioni che esprima una non conformità alla legge alla legge delega porterebbe alla non approvazione del decreto correttivo entro i termini fissati dalla legge delega ed aprirebbe le porte ad una possibile riappropriazione da parte del Parlamento sulla stesura e sull’approvazione di un decreto correttivo che possa essere predisposto da maggioranza ed opposizione.

A cura di Paolo Oreto



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