Costi standard e lotta alla corruzione: Intesa tra ISTAT e ANAC

24/03/2016

Con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione e le sinergie istituzionali nel più generale interesse pubblico, ANAC e ISTAT hanno elaborato un protocollo d’intesa per la condivisione di conoscenze, dati, metodologie di analisi e buone pratiche e per contribuire a una migliore conoscenza del fenomeno corruttivo e degli aspetti collegati e, attraverso di essa, alla promozione dell’integrità, della trasparenza e della prevenzione della corruzione nel Paese.

Il protocollo è stato sottoscritto il 22 marzo dal presidente dell'ISTAT (Istituto nazionale di statistica), Giorgio Alleva e dal presidente dell'ANAC (Autorità Nazionale AntiCorruzuine), Raffaele Cantone, entra in vigore immediatamente, ha durata di tre anni e per il conseguimento dell'obiettivo le parti convengono di intraprendere importanti azioni di cooperazione tra le quali quella relativa ai costi standard e i prezzi di riferimento negli appalti.

In verità, relativamente ai costi standard ed i prezzi di riferimento, si tratta di un annoso problema che l’ANAC non ha, ancora, risolto e che, tra l’altro, è stato riproposto nella legge delega (legge n. 11/2016) di recepimento delle direttive europee di appalti e concessioni e di riordino della normativa di settore alla lettera v) dell’articolo 1 in cui viene precisato che uno dei principi affidati dalla legge delega è quello della “previsione delle modalità e dei soggetti preposti alla rilevazione e alla determinazione annuale dei costi standardizzati per tipo di lavoro, di servizio e di fornitura” che, in verità, non è stato preso in nessuna considerazione nello schema di decreto legislativo approvato dal Governo ed in corso di esame da parte delle competenti commissioni di Camera e Senato.

L’articolo 2 del protocollo riporta le azioni di cooperazione che saranno intraprese dall’ISTAT e dall’ANAC con particolare riguardo alle seguenti aree:

  • realizzazione della rilevazione sulla conoscenza e l'esperienza delle imprese relativamente ai fenomeni corruttivi ed alla qualità delle informazioni diffuse dalle Pubbliche Amministrazioni e valorizzazione dei risultati, in continuità con le attività previste dal Protocollo citato nelle Premesse;
  • collaborazione in tema di costi standard e prezzi di riferimento;
  • utilizzo delle banche dati, del patrimonio informativo e delle categorie di standardizzazione in gestione a ciascuna, per la condivisione delle conoscenze di comune interesse e per la più efficace condivisione con altre istituzioni, nel rispetto della disciplina in materia di trattamento dei dati personali e del segreto statistico;
  • sviluppo della conoscenza del fenomeno della corruzione e “dell’analisi delle cause e dei fattori della corruzione” attraverso iniziative e indagini strutturate sulla percezione e sulla esperienza del fenomeno e l’elaborazione di indicatori, anche nell’ottica di un migliore benchmarking internazionale;
  • eventuali altre aree di cooperazione nei settori di comune interesse che Le Parti convengano.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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Protocollo d'intesa