Dal CNI le Linee guida per l'accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte degli ingegneri liberi professionisti

27/05/2015

Dal 10 marzo 2014 anche i liberi professionisti possono accedere, al pari delle imprese, al Fondo di Garanzia PMI per avere una garanzia a costo zero finalizzata all'ottenimento di un prestito.

Al fine di fare conoscere le modalità di accesso al fondo, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha inviato a tutti i Consigli degli Ordini degli Ingegneri d'Italia (nella speranza che questi leggano la circolare e inviino la comunicazione agli iscritti) la circolare n. 541 del 26 maggio 2015 recante "Accesso dei professionisti al Fondo di Garanzia PMI presso il MISE" con la quale viene data evidenza ad un documento elaborato dal Centro Studi del CNI contenente le linee guida per l'accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte degli ingegneri liberi professionisti.

Ricordiamo, infatti, che il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso operativo, a partire dal 10 marzo 2014, l'accesso da parte dei liberi professionisti al Fondo di Garanzia PMI, disponendo che un libero professionista che si reca presso una banca o altro intermediario finanziario per la richiesta di un prestito o per anticipazione di liquidità, possa essere garantito dallo Stato, tramite l'apposito Fondo.

Il documento predisposto dal Centro Studi, di breve e facile consultazione, descrive i casi in cui si può accedere al Fondo di Garanzia e le modalità di presentazione e inoltro della domanda.

Dopo una breve premessa normativa, il documento del Centro Studi entra direttamente nel merito spiegando a cosa serve il fondo di garanzia, quali operazioni possono essere garantite ad un libero professionista, l'ammontare degli importi che possono essere garantiti. Nella seconda parte del documento viene illustrata la modalità per inoltrare la domanda, le procedure per l'ottenimento della garanzia e i tempi e le modalità di risposta.

"Si tratta di un provvedimento rilevante - ha commentato Armando Zambrano, Presidente del CNI - finalizzato a favorire l'accesso al credito anche da parte di chi non è strutturato e organizzato sotto forma d'impresa, ma opera viceversa nell'ambito del lavoro autonomo. Per gli ingegneri che esercitano la libera professione si tratta di un'importante opportunità. Questo risultato è il frutto del lavoro congiunto che, come CNI e Rete delle Professioni Tecniche, abbiamo svolto col Sottosegretario allo sviluppo economico Simona Vicari che si è rivelato un interlocutore prezioso".

Come specifica il documento del CNI, il Fondo permette ai professionisti iscritti agli Ordini di usufruire di apposite garanzie a fronte di finanziamenti richiesti e concessi da istituti bancari, società di leasing o da altre tipologie di intermediari finanziari. Il Fondo, ad esempio, può garantire:
  • operazioni a fronte di un investimento (acquisto di strumenti per l'esercizio della professione);
  • operazioni di liquidità finalizzate al pagamento dei fornitori e del personale;
  • operazioni di consolidamento delle passività a breve termine presso una banca;
  • operazioni di rinegoziazione dei debiti a medio/lungo termine;
  • operazioni di fidejussione connesse alle attività proprie del professionista o del suo studio professionale.

Il Fondo non garantisce il 100% della somma richiesta, ma una cospicua parte di essa, fino ad un massimo di 2,5 milioni di euro per alcune tipologie di operazioni (come l'anticipo crediti PA) e fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro per altre tipologie di operazioni (come il finanziamento per investimenti). La parte eventualmente eccedente non è garantita dal Fondo.

Come inoltrare la domanda
Il libero professionista deve inoltrare la domanda di garanzia direttamente alla banca presso cui si reca per chiedere il prestito o per effettuare l'operazione finanziaria. Contestualmente alla richiesta di finanziamento il professionista deve chiedere alla banca a cui si è rivolto che sul finanziamento sia acquisita la garanzia diretta a valere del Fondo di Garanzia PMI del MISE. Sarà la banca stessa ad occuparsi della domanda. In alternativa, il professionista si può rivolgere a un Confidi che garantisce l'operazione in prima istanza e richiede la controgaranzia al Fondo. Tutte le banche sono abilitate a presentare le domande mentre occorre rivolgersi ad un Confidi accreditato (l'elenco dei Confidi è pubblicato nel sito del MISE nella parte dedicata al Fondo di Garanzia PMI) nel caso in cui si opti per la controgaranzia

Le procedure per l'ottenimento della garanzia
La richiesta di garanzia avanzata da un libero professionista viene valutata dal gestore del Fondo (si tratta di un pool di istituti finanziari tra cui Medio Credito Centrale), cui la banca avrà presentato domanda, prendendo in considerazione pochi (relativamente) elementi contabili desunti dalla dichiarazione dei redditi del professionista (Unico degli ultimi due anni precedenti il momento della presentazione della domanda di garanzia). Per valutare l'ammissibilità o meno del libero professionista alla garanzia si prendono in considerazione pochi dati contabili: il rapporto tra il margine operativo lordo (il fatturato meno i costi operativi) e gli oneri finanziari e il rapporto percentuale tra il margine operativo lordo ed il fatturato. Si verifica poi se tali rapporti si collocano al di sopra o al di sotto di due valori di riferimento fissati dal Mise.
Il punteggio di un libero professionista per cui è stata richiesta una garanzia a valere sul Fondo può variare tra un massimo di 6 ad un minimo di 0 punti. Con un punteggio uguale o inferiore a 3 punti la richiesta di garanzia è rifiutata, al di sopra dei 3 punti è accolta.

Tempi e modalità di risposta
Le procedure sono snelle e rapide. In tempi brevi vengono verificati i requisiti di accesso e adottata, da parte dell'ente gestore del Fondo, la delibera con cui si decide l'accoglimento o il respingimento della domanda. Il professionista viene informato via e-mail sia della presentazione della domanda che dell'adozione della delibera.

A cura di Gianluca Oreto
   


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Circolare