Decreto Dignità, Inarsind: 'Bene l’eliminazione dello Split Payment'

10/07/2018

Nell'attesa che il Parlamento discuta la bozza di decreto legge approvata dal Consiglio dei ministri n. 8 del 2 luglio 2018 (c.d. Decreto dignità), alcune norme hanno trovato il consenso del mondo professionale.

Una di queste è l'abolizione dello Split Payment per le prestazioni di servizi rese alle pubbliche amministrazioni dai professionisti i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto, che è stata positivamente accolta da INARSIND (Sindacato Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti Italiani).

"Un primo passo che dimostra attenzione al mondo della libera professione è stato fatto con l’abolizione dello split payment - ha commentato INARSIND - da subito schierato contro l’applicazione della scissione dei pagamenti ai professionisti che determinava, oltre ad una riduzione della liquidità, l’accumulo di un ennesimo credito nei confronti dello Stato da parte dei professionisti - già vessati dalla ritenuta d’acconto - si è fatto portatore della problematica nell’ambito di Confprofessioni che, nei giorni scorsi, ha ottenuto dal Ministro Di Maio lo stralcio del provvedimento per i liberi professionisti".

"Molti i punti ancora da risolvere - ha commentato INARSIND - per ridare sollievo al comparto della libera professione: certezza dei pagamenti e delle loro tempistiche, in primis da parte della PA , revisione di tutti i meccanismi che portano i professionisti a vantare crediti nei confronti della PA, applicazione effettiva della norma sull’equo compenso e semplificazione normativa, per citarne alcuni".

"Auspichiamo - conclude il Sindacato Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti Italiani - che la prima mossa di questi giorni sia preludio di una costante attenzione verso la libera professione che porti a sviluppare, insieme alle associazioni di categoria, una visione globale delle problematiche del settore e delle possibili soluzioni".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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Bozza decreto dignità