Decreto Rilancio e Sismabonus: da ISI le critiche al nuovo Superbonus 110%

di Redazione tecnica - 08/07/2020

Com'era prevedibile, le modifiche apportate recentemente dalla V Commissione della Camera dei Deputati all'art. 119 del D.L. n. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio) non piacciono ai professionisti che si occupano di strutture.

Già dalla prima formulazione dell'art. 119, comma 4 (quello relativo alla detrazione fiscale del 110% per gli interventi di riduzione del rischio sismico) era stata fortemente criticata dagli operatori del settore rilevando che in questo modo sarebbe caduto il sistema di premialità previsto dall'art. 16, comma 1-quater del D.L. n. 63/2013 grazie al quale i semplici interventi relativi all'adozione di misure antisismiche (che secondo il comma 1-bis godono della detrazione del 50%) avrebbero potuto godere delle detrazioni maggiori in caso di passaggio ad una classe di rischio inferiore.

In particolare, l'attuale formulazione dell'art. 16, comma 1-quater del D.L. n. 63/2013 prevede:

  • una detrazione del 70% (75% nel caso di interventi realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali) nel caso di passaggio ad una classe di rischio inferiore;
  • una detrazione del 75% (80% nel caso di interventi realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali) nel caso di passaggio a due classi di rischio inferiori.

Sistema premiale che si è perso con l'aumento al 110% della detrazione prevista per gli interventi di riduzione del rischio sismico (sia che accedano al 50%, 70%, 75% o 80%).

Decreto Rilancio e Sismabonus: le critiche dell'Associazione Ingegneria Sismica Italiana

Sull'argomento è intervenuto l'ing. Andrea Barocci, Presidente dell'Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI), che ha parlato dell'emendamento approvato dal Parlamento definendolo un errore che non prende in considerazione le correzioni auspicate e sollecitate dall’esterno e dalla stessa Associazione ISI.

"L’art 119 comma 4, pur citando il DM 58/2017 - conferma l'ing. Barocci - di fatto elimina ogni premialità legata alla classificazione e allinea al 110% di detrazione ogni intervento strutturale, anche quelli generici legati al bonus ristrutturazione e quindi fino ad oggi ricompresi nel 50%. Scomparendo la premialità scompare quindi la base del calcolo dell’esposizione economica dello Stato dopo un evento sismico, ponendo sullo stesso piano qualsiasi intervento strutturale nella finestra temporale luglio 2020 – dicembre 2021; di fatto, in sintesi, rendendo antieconomico intervenire in maniera efficace e performante".

Decreto Rilancio e Sismabonus: eliminata la classificazione sismica

Altra nota dolente riguarda la mancata necessità di una classificazione sismica (perché non serve più il passaggio di classe). "L’eliminazione della necessità di classificazione - afferma il Presidente ISI - costituisce un grave passo indietro nella sensibilizzazione e crescita della consapevolezza da parte della società nei confronti del rischio sismico".

Decreto Rilancio e Sismabonus: la confusione con il bonus 50%

"Infine - conclude Andrea Barocci - tale articolo genererà confusione in quanto l’estensione al 110% delle opere strutturali del bonus Ristrutturazione è per le solo zone sismiche 1 e 2 mentre il SismaBonus è attuabile anche nella zona 3.

Decreto Rilancio e Sismabonus: le criticità

Di seguito le altre principali criticità evidenziate dal Presidente dell'Associazione ISI Andrea Barocci:

mancata proroga della scadenza del 31 dicembre 2021 - grande impedimento che non prende in considerazione i lunghi iter di approvazione condominiali e quelli decisionali, progettuali, autorizzativi e per effettuare i lavori;

inserimento dell’OPCM n. 3274/2003 per conoscere la classificazione sismica dei Comuni, quando molti di questi (per esempio parte dell’Emilia-Romagna e parte della Lombardia) sono stati classificati dopo il 2005 (rischio confusione in sede di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate).

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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