Dissesto idrogeologico e #italiasicura: dagli ingegneri dubbi sulle modalità operative

18/07/2014

Promossa con riserva #italiasicura, struttura di missione di Palazzo Chigi attivata dal Governo contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, coordinata da Erasmo d'Angelis e diretta da Mauro Grazzi, presentata alcuni giorni fa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio.

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha, infatti, espresso un giudizio complessivamente positivo sulle misure per la mitigazione del rischio idrogeologico messe a punto dal Governo, mostrando qualche perplessità in merito alle modalità operative della struttura.

"Il nostro giudizio su questa struttura di missione - commenta Armando Zambrano, Presidente del CNI - è senz'altro positivo. Tuttavia, esistono delle criticità che il nostro Consiglio Nazionale ha già avuto modo di esprimere nel corso dell'audizione in Senato, alla quale abbiamo partecipato lo scorso 1 luglio".

Gli ingegneri italiani non contestano la direzione verso la quale intende muoversi in Governo su questo tema ma sollevano dubbi sulle modalità operative. "L'impostazione - osserva Zambrano - che affida di fatto le attività di progettazione degli interventi agli uffici tecnici delle pubbliche amministrazioni, tagliando fuori i professionisti esterni, è la stessa che ha portato l'Italia a vantare record negativi in termini di costi di realizzazione delle opere pubbliche e di rispetto dei tempi di esecuzione delle opere".

"Le misure per la mitigazione del rischio idrogeologico - conclude Zambrano - devono essere l'occasione per rilanciare il solo modello che possa funzionare e dare garanzie di efficienza e qualità e che si basa su tre pilastri. In primo luogo amministrazioni efficienti e qualificate, che operano nelle delicate fasi della pianificazione e del controllo. Quindi professionisti che progettano, liberando idee attivate nell'ambito di una concorrenza sul piano della creatività e dell'innovazione. Infine imprese che costruiscono competendo tra loro su temi quali organizzazione, management, sicurezza, innovazione tecnologica, industrializzazione di processo e di prodotto".

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa la Rete delle Professioni Tecniche e conoscere puntualmente le attività che metterà a punto per far fronte ad eventuali perplessità come quelle mostrate dal CNI.

A cura di Ilenia Cicirello


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