Dissesto idrogeologico: la manutenzione costa meno della riparazione

11/11/2015

Non poteva passare inosservata la recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di alcune dichiarazioni di stato di emergenza per i danni connessi al dissesto idrogeologico e per quelli relativi agli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati negli ultimi mesi.

In particolare, il CdM ha stanziato 800 milioni di euro circa:
  • per contrastare i danni causati dal grave movimento franoso che si è verificato nel Comune di Calatabiano (Ct) lo scorso 24 ottobre e il danneggiamento dell'acquedotto Fiumefreddo, principale fonte idrica del Comune di Messina;
  • per fare fronte ai danni causati dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati:
    • nel territorio della provincia di Siena nei giorni 24 e 25 agosto 2015;
    • nel territorio della provincia di Genova nei giorni 13 e 14 settembre 2015;
    • nel territorio della regione Campania (Provincia di Benevento e zone limitrofe) dal 14 al 20 ottobre 2015.
Sono stati, inoltre, prorogati gli stati d'emergenza già dichiarati in Abruzzo (febbraio e marzo 2015) e nel territorio delle Province di Firenze, Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Prato e Pistoia (5 marzo 2015).

Non tutte le Regioni sono rimaste soddisfatte dalla scelta del Governo. Tra queste la Basilicata.
"Ancora una volta è sempre la Basilicata a pagare le scelte sbagliate del Governo Renzi; nei giorni scorsi sono stati stanziati 800 milioni di euro, destinati al dissesto idrogeologico, e ovviamente neanche uno alla nostra Regione". Queste le parole del segretario della Fillea Cgil di Basilicata, Enzo Iacovino, che ha aggiunto: "saranno le dimensioni ridotte o l'esiguo numero degli abitanti a condizionare le scelte del Governo, ma ogni volte che si programmano investimenti o direttamente o tramite le maggiori stazioni Appaltante noi siamo sempre esclusi. Le tragedie del Metapontino o quanto accaduto, poco più di un anno fa a Montescaglioso, non hanno insegnato niente a nessuno".

Iacovino ha sottolineato un concetto già chiaro a tutti i professionisti dell'area tecnica, per il quale la manutenzione costa meno che la riparazione ex post. "Tutti gli istituti di ricerca certificano che manutentare il territorio costa molto meno che riparare i danni degli eventi meteorologici, per non considerare la perdita di vite umane. Tutte le forze politiche e i parlamentari lucani - conclude Iacovino - devono far fronte comune quando vengono varati questi provvedimenti, altrimenti dobbiamo sapere che il destino di questa Regione sarà sempre più segnato".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it
     


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