Gare di Progettazione: A settembre 2018 numero in calo e valore in crescita
17/10/2018

A settembre torna a crescere il valore dei bandi di
progettazione di opere pubbliche, sono state infatti
bandite 245 gare (39 soprasoglia), per un valore
di 36,9 milioni di euro (28,3 soprasoglia),
rispetto al precedente mese di agosto il numero cala del
12,2% ma il loro valore cresce del 24,2%, rispetto a settembre
2017, -10,6% in numero e -1,6% in valore. Il valore messo
in gara nei nove mesi del 2018 per la progettazione è tutto
in campo negativo: le gare sono state 2.357 per un importo
complessivo di 396,1 milioni di euro, -8,8% in numero e - 10,9% in
valore rispetto ai primi nove mesi del 2017.
Secondo l'osservatorio OICE-Informatel, aggiornato al 30 settembre,
nei nove mesi del 2018, per il totale dei servizi di ingegneria e
architettura sono state bandite 4.304 gare per un importo
complessivo di 844,0 milioni di euro che, confrontati con i primi
nove mesi del 2017, mostrano il calo dell’1,6% nel numero (+22,1%
sopra soglia) ma l’aumento del 18,7% nel valore (+12,0% sopra
soglia).
“A settembre mercato ancora tra alti e bassi – ha
dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE – con
risultati non esaltanti per il mercato dei servizi di sola
progettazione, si ferma il calo di agosto ma i nove mesi rimangono
in campo negativo, mentre segna un forte incremento il totale del
mercato dei servizi di ingegneria e architettura, frutto però
episodico legato ad alcuni bendi di rilevante importo.E' questa la
prova che le amministrazioni hanno rallentato la loro azione in
attesa delle modifiche del codice dei contratti che, stando alle
dichiarazioni di oggi del vice premier Salvini, dovrebbe essere
"smontato" entro fine mese. Come OICE abbiamo sempre detto che la
certezza delle regole e la loro stabilità rappresentano un valore e
lo confermiamo pur essendo consapevoli che ci sono cose da
migliorare. Temiamo gli effetti negativi ed eventuali blocchi degli
appalti derivanti da operazioni di profonda riscrittura delle
norme; sarebbe un peccato fermare la ripresa dell'attività
amministrativa che anche in altri settori ormai da più di un anno
viene registrata dall'ANAC e dal Cresme. Ci preoccupa anche
l'intervento spot contenuto - si dice - nell'annunciato
decreto-legge semplificazione su materie come l'appalto integrato:
ciò significherebbe, come è stato dal 2002 al 2016, una
marginalizzazione della filiera della progettazione, di nuovo
subalterna alle imprese di costruzioni con gli effetti deleteri già
sperimentati dal Paese, e una minore possibilità di controllo sulla
qualità della progettazione esecutiva. Ancora di più ci preoccupano
le indiscrezioni filtrate in queste ore - ha
continuato Gabriele Scicolone - e confermate dal
vice premier Salvini in merito all'innalzamento da 40.000 fino a
221.000 euro del limite entro cui si può ricorrere agli affidamenti
diretti o senza gara. Parliamo di un volume di affidamenti che, per
i primi nove mesi del 2018, vale l'81,9% in numero sul totale delle
gare e il 26,6% in valore. Se così fosse sarebbe gravissimo perchè
- nel nome di una fantomatica semplificazione richiesta dalle
stazioni appaltanti - si introdurrebbero elementi di opacità e
scarsa trasparenza, penalizzando chi opera sul libero mercato in
concorrenza e avvantaggiando gli “amici degli amici”; ma non è
questo un film che avevamo già visto e dal quale ci stavamo
finalmente emancipando? Si incentiveranno fenomeni di artificiosa
suddivisione degli incarichi anche oltre la soglia UE e non si
realizzerà alcun beneficio sul fronte della qualità della
prestazione, profilo che soltanto una gara può assicurare. Ci
sorprende veramente che il Governo possa proporre un meccanismo
sostanzialmente fiduciario che privilegerà le cosiddette clientele
e fenomeni che in passato hanno dato esiti disastrosi anche sul
fronte delle corruzione, a danno, alla fine, dei giovani
professionisti. Molto bene invece il possibile ritorno al
regolamento generale - ha concluso il Presidente
OICE - dove fare confluire le linee guida ANAC e
gli altri provvedimenti emanati.Da tempo chiediamo certezza di
regole e vincolatività delle stesse e per questo chiediamo al
Governo un confronto serio e approfondito sulle modalità di
revisione del codice. Attendiamo poi la lettura del testo
definitivo del decreto-legge semplificazione prima di dare giudizi
definitivi, nell'auspicio che si rifletta attentamente sui segnali
che si stanno per dare al mercato".
Tornando ai dati dell’osservatorio nel mese di settembre cresce sia
il numero sia il valore: sono stati rilevati 575 bandi per un
valore di 134,5 milioni di euro, +23,7% in numero e +140,1% in
valore rispetto a settembre 2017. Rispetto al precedente mese di
agosto +35,9% in numero e +90,7% in valore.
Si mantengono su livelli molto alti i ribassi con cui le gare
vengono aggiudicate, in base ai dati raccolti fino a settembre il
ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2015
è al 40,0%, per quelle indette nel 2016 il ribasso arriva al 42,9%.
Le notizie sulle gare pubblicate nel 2017 attestano un ribasso del
39,9%.
Le gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate
dalle 637 unità dei primi nove mesi del 2017, alle 778 dei nove
mesi appena trascorsi, con un aumento del 22,1%. Nell’insieme dei
paesi dell’Unione Europea il numero dei bandi presenta, nello
stesso periodo, una crescita del 10,1%. Cresce quindi l’incidenza
del nostro Paese nei nove mesi del 2018 continuando però ad
attestarsi su un modesto 3,6%, un dato di gran lunga inferiore
rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica:
Francia 24,6%, Germania 24,5%, Polonia 12,7%, Svezia 4,1%.
Nei nove mesi del 2018 il valore delle gare miste, cioè di
progettazione e costruzione insieme (appalti integrati, project
financing, concessioni di realizzazione e gestione) ha raggiunto i
5.023,4 milioni di euro, con 435 bandi. Gli appalti integrati da
soli sono 115 per 2.336,4 milioni di euro, nei primi nove mesi del
2017 erano stati 70 per un valore di 752,6 milioni di euro, il
valore dei servizi di ingegneria compreso nei bandi del 2018 è
stimabile i 55,6 milioni di euro.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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