Gestione emergenze: la Protezione Civile propone una riforma del Codice dei contratti

10/09/2018

La storia recente ci ha insegnato che le norme sui contratti pubblici in Italia sono valide per tutte le opere pubbliche ma non sono "buone" in caso di emergenza. Emergenza che, spesso, è stata realizzata ad arte e altre volte simulata per derogare delle regole troppo stringenti.

L'ultimo caso in ordine cronologico è rappresentato dalla realizzazione dell’Universiade Napoli 2019 e dalle finali di coppa del mondo e dei campionati mondiali di sci alpino, che si terranno a Cortina d’Ampezzo, rispettivamente, nel marzo 2020 e nel febbraio 2021. Casi difficilmente ascrivibili ad "emergenza" ma che la legge di Bilancio per il 2018 (art. 1 comma 380) ha ritenuto dover essere trattati come "speciali" derogando molti degli articoli del Codice dei contratti, tra i quali il 63, dando la possibilità al commissario straordinario di appaltare appalti pubblici di lavori, servizi e forniture di qualsiasi importo con procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara con invito rivolto ad almeno cinque operatori economici nel rispetto, però, dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione...(!)

Ma cosa accade in Italia in caso di emergenze reali? Il crollo del Ponte di Genova, ultimo dei disastri in ordine cronologico (ma avremmo potuto citare anche il terremoto del centro Italia con le sue centinaia ordinanze), ci sta insegnando come la situazione sia tutta "in divenire" con una disciplina che era stata strutturata per evitare le tanto decantate deroghe ma che nella realtà non è minimamente idonea a fronteggiare l'emergenza.

Dell'argomento ne ha parlato la dirigente del servizio legislativo della Protezione Civile, Antonella Nicotra che nell'incontro che si è tenuto a Roma il 6 settembre nella sede della Conferenza delle Regioni ha affermato la necessità di "avere una disciplina che non deroghi il Codice dei contratti pubblici ma che dia una risposta immediata nel caso di eventi di somma urgenza o di protezione civile. Non più deroghe ma una disciplina che ci possa consentire di intervenire immediatamente per rimuovere ogni stato di pregiudizio e di pericolo alla pubblica o privata incolumità".

In riferimento alla Ponte Morandi, la dirigente della Protezione Civile ha affermato "Noi per il ponte di Genova abbiamo adottato un'ordinanza con 4 pagine di deroga. Abbiamo lavorato fino all'1 e mezza di notte per individuare tutte le norme che necessitavano di deroghe. Questo non deve più succedere, bisogna intervenire subito bisogna avere una disciplina positiva fermo restando il potere delle ordinanze di protezione civile di derogare alle altre disposizioni che dovessero rendersi necessarie".

 

 

La Protezione Civile ha, quindi, proposto una riforma del codice degli appalti per quanto riguarda la disciplina delle emergenze. Una proposta condivisa con le Regioni, l'Anci e la comunità scientifica: "Abbiamo voluto coinvolgere - ha spiegato Antonella Nicotra - tutti i soggetti che a vario modo vengono interessati da eventi calamitosi. E' una disciplina che nasce da esigenze concrete e da disposizioni di tipo emergenziale, per fornire risposte immediate che possono consentire di intervenire subito".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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