Incentivo 2% Tecnici P.A.: la Sicilia definisce il regolamento ante d.lgs. n. 50/2016

22/03/2017

Sulla Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia n. 8 del  24/02/2017 è stato pubblicato il Decreto Presidenziale 5 dicembre 2016, n. 3 recante "Regolamento recante norme per la ripartizione degli incentivi di cui all’art. 93, commi 7-bis e 7-ter, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recepito nella Regione siciliana con legge regionale 12 luglio 2011, n. 12".

Con una nota prot. 39111 del 20 febbraio 2017 inviata a tutte le Stazioni Appaltanti dell'isola dal Dirigente Generale del Dipartimento regionale tecnico, Ing. Vincenzo Palizzolo, prima della pubblicazione in Gazzetta, è stato immediatamente chiarito che tale Regolamento si applica alle attività incentivate svolte in data successiva all'entrata in vigore della Legge n. 114/2014 (19/08/2014), ancorché derivanti da incarichi conferiti antecedentemente a tale data, e che non può essere applicato agli appalti e contratti riferibili alla nuova normativa sugli appalti pubblici di cui al D.Lgs. n. 50/2016.

Il particolare, il nuovo regolamento siciliano fissa le modalità ed i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie del fondo per la progettazione e l’innovazione di cui all’art. 93, commi 7-bis e 7-ter, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recepito nella Regione siciliana con legge regionale 12 luglio 2011, n. 12, e si applica al personale non dirigenziale in servizio presso l’Amministrazione regionale per la progettazione, affidamento, esecuzione e collaudo delle opere pubbliche finanziate ed appaltate dalla medesima, con esclusione delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Tai criteri si applicano anche per le prestazioni rese, previa autorizzazione, dal succitato personale dell’Amministrazione regionale, su incarico di altre stazioni appaltanti o enti pubblici i quali si dovranno adeguare al momento del conferimento dell’incarico.

Sul Regolamento abbiamo sentito l'ing. Palizzolo che ha dichiarato alla nostra redazione "Il lungo iter previsto dalle norme vigenti per l'ottenimento dei necessari pareri da conseguire sul testo del regolamento in questione, ha comportato che l'approvazione della Giunta di Governo è avvenuta  a seguito della entrata in vigore del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50; per tale ed unica motivazione, è stato richiamato nel Decreto Presidenziale il succitato Decreto Legislativo che si applica, ai sensi dell’articolo 216 del medesimo, alle procedure ed ai contratti per i quali i bandi o avvisi siano pubblicati successivamente al 19 aprile 2016, data della sua entrata in vigore".

"È pertanto di tutta evidenza - ha continuato il Dirigente Tecnico - che il succitato regolamento trova applicazione per tutte le procedure ed i contratti avviati prima della suddetta data, nel rispetto della normativa previgente, ed è necessario al fine di procedere alla quantificazione e corresponsione dei relativi incentivi, e quindi anche di quelli riguardanti la chiusura e rendicontazione sul PO-FESR 2007-2013, mentre non potrà essere applicato per gli appalti ed i contratti riferibili alla normativa intervenuta, per la quale sarà cura dell'Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità, predisporre il nuovo regolamento previsto dall'articolo 113 del D.Lgs. 18 aprile 2016 n. 50".

Tali considerazioni erano state esplicitate per tempo, all'esito del positivo parere della Sezione di controllo della Corte dei Conti, nella nota 39311/DRT del 20 febbraio 2017 inviata a tutti i soggetti a qualunque titolo interessati alla applicazione del regolamento medesimo.

Nonostante la liceità del Regolamento, riportiamo di seguito il commento dell'OICE.

Esposto OICE a MIT e ANAC

Strano ma vero, si direbbe riprendendo una rubrica della Settimana Enigmistica, ma in Sicilia l’incentivo del 2% a favore dei tecnici delle Amministrazioni pubbliche esiste ancora: un regolamento del 5 dicembre 2016, pubblicato sul bollettino regionale del 24 febbraio 2017, a distanza di dieci mesi dall’entrata in vigore del decreto 50/2016 e in violazione di tale decreto, prevede che possa essere ancora concesso l’incentivo del 2% del costo totale dell’opera “agli incaricati della redazione del progetto”.

Particolare disappunto viene manifestato dal neo eletto rappresentante regionale OICE per la Sicilia, nonché vice presidente dell’Associazione di Via Flaminia, ing. Franco Cavallaro: “Siamo rimasti effettivamente basiti dall’uscita di questo regolamento approvato a dicembre, che non soltanto fa riferimento alla possibilità, negata espressamente dal decreto 50, di concedere l’incentivo per l’attività di progettazione, ma fa anche riferimento alla norma del vecchio codice. Pensare che a dicembre si approvi un regolamento fondato su una norma già abrogata, sapendo benissimo che uno dei principi fondamentali del nuovo codice e della legge delega 11/2016 è proprio l’eliminazione dell’incentivo per la progettazione, ci sembra veramente lunare. È come se nella nostra regione il tempo si fosse fermato. Ovviamente faremo presente con un esposto al Governo e all’ANAC quanto avvenuto affinché non sia violato un principio fondante la riforma contenuta nel decreto 50”.

Sul tema delle attività svolte all’interno delle pubbliche amministrazioni, OICE Sicilia aveva in passato denunciato anche un altro grave episodio che si inserisce all’interno di una prassi che si sta consolidando a danno di tutti i professionisti e le società che operano in Sicilia e che vede le amministrazioni internalizzare sempre più le attività di direzione lavori (incentivate con il 2%) attraverso convenzioni con altre strutture sovraordinate che fanno seguito a provvedimenti di annullamento di gare. È questo il caso della la gara per la direzione lavori delle opere concernenti il prolungamento della diga foranea di Sant'Agata di Militello, una procedura di rilievo europeo, che è stata annullata per affidare alla Regione le stesse attività che erano state richieste al mercato: “Al di là della sottrazione al mercato di una importante commessa pubblica – afferma Franco Cavallaro - e dei danni causati ai tanti professionisti e società che hanno partecipato alla procedura di gara e che si tuteleranno nelle sedi più opportune, è grave che il trasferimento di queste delicate attività tecnico-professionali siano state passate con una convenzione alle strutture regionali, senza accertare che gli affidatari avessero almeno delle competenze specifiche in materia e delle esperienze pregresse, se non identiche, almeno simili a quelle che erano state richieste ai partecipanti alla gara annullata. Non ci sembra sufficiente che per la direzione lavori, attività che ha ripercussioni serissime sotto tanti profili, sicurezza compresa, non siano garantiti gli stessi livelli di esperienza e di curriculum chiesti a professionisti e società".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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