Istat e Indici prezzi al consumo giugno 2018: + 0,2% rispetto mese precedente

18/07/2018

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Giugno 2018; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati non ha avuto alcuna variazione nel mese di giugno 2018 attestandosi, con la nuova base 2015, sul valore 102,30 con un sensibile aumento rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile, al lordo dei tabacchi è stata del +0,20% e quella annua del +1,30%. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Giugno 2018 ed il 14 Luglio 2018, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2017 del +1,566024%.

Con gli indici di gennaio 2018, l’Istat avvia, per la stima dell’inflazione, l’utilizzo dei dati sui prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data). Questo utilizzo riguarda i prezzi dei beni alimentari confezionati, per la cura della casa e della persona. Come previsto dal Regolamento (CE) n. 1921 (19/10/2001), nel corso del 2018 sarà diffusa la stima dell’impatto di questa nuova fonte di dati sul tasso di variazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA).

Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la precedente era il 2010).

Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base 2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,071.

Nel mese di giugno 2018, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,3% su base annua (in crescita dal +1,0% registrato a maggio). La stima preliminare era +1,4%.

L’accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +5,3% di maggio a +9,4%) ed è sostenuta anche da quelli dei Beni alimentari non lavorati (da +2,4% a +3,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +2,9%).

Pertanto l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è pari a +0,8% (stabile rispetto a maggio) e quella al netto dei soli Beni energetici è in accelerazione da +0,8% registrato nel mese precedente a +1,0%.

L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuto principalmente ai rialzi dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+2,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+2,2%), i cui effetti sono solo in parte mitigati dai cali congiunturali di quelli dei Beni alimentari non lavorati (-0,9%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-1,4%).

L’inflazione accelera sia per i beni (da +1,0% registrato nel mese precedente a +1,5%) sia, in misura lieve, per i servizi (da +0,9% a +1,0%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo ma di ampiezza più marcata rispetto a maggio (da -0,1 punti percentuali a -0,5 punti percentuali).

L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,0% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un calo dello 0,2% su base mensile e un aumento del 2,2% su base annua (da +1,7% registrato a maggio).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto salgono dello 0,2% in termini congiunturali e del 2,7% in termini tendenziali (da +2,0% del mese precedente).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% in termini congiunturali e dell’1,4% in termini tendenziali (da +1,0 di maggio). La stima preliminare era +1,5%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,2% rispetto a giugno 2017.

Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al +0,900% e l'indice biennale al +1,725%
L'Istat spiega che, nel mese di giugno 2018, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Trasporti, (+4,2%), Bevande alcoliche e tabacchi (+3,5%), Alimentari e bevande analcoliche (+2,4%), Altri beni e servizi (+2,3%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,0%), Ricreazione spettacoli e cultura (+0,8%), Mobili, articoli e servizi per la casa, Abbigliamento e calzature (+0,2% per entrambi).

Variazioni nulle si sono registrate nel capitolo Salute e Abitazione, acqua, energia

Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Istruzione (-16,1%), Comunicazioni, (-3,0%).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Beni energetici (+4,2%), Tabacchi (+3,4%), Servizi relativi ai trasporti (+2,9%), Beni alimentari (+2,5%), Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%).

Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Servizi relativi all'abitazione (+0,4%), Servizi vari (+0,4%).

Incrementi tendenziali nulli si sono registrati in nessun capitolo.

Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Servizi relativi alle comunicazioni (-1,8%), Altri beni (-0,2%).

Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Bolzano e Reggio Emilia (+2,0% per entrambe), Ravenna (+1,9%), Livorno e Padova (+1,8% per entrambe),  Bologna (+1,6%), Genova e Reggio Calabria (+1,5% per entrambe), Brescia, Milano, Torino e Trieste (+1,4% per tutte e quattro), Cagliari (+1,3%),  Firenze, Napoli e Perugia (+1,2% per tutte e tre), Modena, Palermo, Roma e Trento (+1,1% per tutte e quattro), Aosta e Verona (+1,0% per entrambe),  Catanzaro e Messina (+0,9% per entrambe), Parma (+0,8%), Bari, Potenza e Venezia (+0,7%), Ancona (+0,5%).

I prossimi indici saranno pubblicati il 13 Agosto 2018.       

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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