L’importanza dell’analisi elementare per il controllo qualità del cemento

29/03/2018

Dopo dieci anni di attività, le norme tecniche per le costruzioni risalenti al gennaio del 2008 sono entrate ufficialmente in pensione per garantire un più ampio raggio d’azione alla nuova normativa aggiornata dal D.M. 17/01/2018, entrata ufficialmente in vigore lo scorso 22 marzo. L’obiettivo delle NTC 2018 approvate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano lo scorso gennaio è di delineare in maniera più chiara le disposizioni di cui tenere conto in fase di realizzazione, collaudo e prestazione di nuove strutture, così come la riqualificazione delle strutture esistenti.

Il testo della normativa è stato salutato con entusiasmo dagli operatori del settore, prima fra tutti la Federbeton, la Federazione delle Associazioni per la filiera del cemento e del calcestruzzo, secondo cui il nuovo decreto rappresenterebbe, nonostante alcune ambiguità da chiarire quanto prima, un passo avanti verso una maggiore garanzia di affidabilità e sicurezza delle opere, soprattutto in termini di identificazione e controllo dei materiali e dei prodotti utilizzati.

La sicurezza è d’altronde un tema da sempre di grandissima attualità nell’ambito dell’edilizia, che nel tempo ha cercato sempre più di armonizzare ed allineare normative, certificazioni e obblighi di controllo provenienti da diverse istituzioni con l’obiettivo di creare un mercato più coeso, qualificato e maggiormente stimolato a fare di sostenibilità ambientale e perfetta affidabilità degli edifici prerogative di assoluta rilevanza per gli operatori del mercato.

In questo contesto, il controllo qualità di materiali ad alte prestazioni, come quelli da costruzione – il cemento in primis, caratterizzato da una varietà di impieghi di carattere strutturale senza paragoni e prodotto in grande quantità a livello mondiale – è divenuto nel tempo un aspetto sempre più importante per la produzione nel settore dell’edilizia. Fino a qualche decennio fa si pensava che il cemento fosse un materiale praticamente irresistibile, ma purtroppo la sua composizione interna influenza moltissimo la sua durabilità, che può essere de facto compromessa da numerose sostanze che vedono nei solfati i principali nemici di questo materiale.

Per produrre cemento che rispecchi elevati standard qualitativi è dunque necessario determinare preventivamente la composizione mineralogica e chimica delle materie prime, nonché di prodotti intermedi e finiti. Nel campo dei materiali ad alte prestazioni come il cemento ottenere una stima affidabile della presenza di carbonio e zolfo è ancora più fondamentale, dati gli effetti fortemente aggressivi che un’eventuale reazione chimica prodotta da acido solforico potrebbe causare allo stato del materiale, e a questo scopo l’unico metodo di analisi in grado di garantire risultati eccellenti in pronta consegna è l’analisi elementare.

L’analisi elementare nell’industria del cemento è una prassi oramai consolidata in ogni fase di produzione e lavorazione, dalle materie prime come calcare e argilla fino al controllo del cemento finito. Tra le società di riferimento del settore, ELTRA, società del gruppo Verder Scientific, è quella in grado di soddisfare più di tutte qualsiasi necessità applicativa grazie ad un’ampia gamma di strumenti per l’analisi elementare organica e inorganica tecnologicamente avanzati, affidabili, robusti, con un range applicativo molto ampio e semplici da utilizzare. Con oltre 30 anni di esperienza e attività, la gamma di analizzatori elementari ELTRA permette di misurare le concentrazioni di carbonio e zolfo dai livelli di ppm fino al 100%, in pochissimi minuti, consentendo un’elevata produttività dei campioni. Gli analizzatori ELTRA offrono inoltre la possibilità di eseguire analisi frazionate, che non solo forniscono il numero totale degli elementi ma anche l’origine chimica.



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