Nuovo Codice e Attuazione nuove direttive Ue sugli appalti: Approvato il Ddl delega

01/09/2014

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, venerdì scorso, un disegno di legge delega al Governo per l’attuazione delle direttive europee 2014/23, 2014/24 e 2014/25 rispettivamente sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE. Le nuove direttive vengono attuate in un sistema più ampio e variegato mediante la compilazione di un Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche.

Nel comunicato del Governo successivo al Consiglio dei Ministri viene precisato la redazione del nuovo codice supererà e abrogherà l’attuale codice dei contratti pubblici del 2006, prevedendo un adeguato regime transitorio.
Questi i criteri a cui è ancorata la delega conferita al Governo dal disegno di legge:
  • divieto di introduzione e mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive comunitarie; compilazione di un unico testo normativa denominato “Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche”, volto anche a garantire l’effettivo coordinamento con le ulteriori disposizioni normative in vigore nelle medesime materie, nel rispetto del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea;
  • razionalizzazione del quadro normativa in materia di appalti e delle concessioni pubbliche;
  • semplificazione e armonizzazione delle disposizioni in materia di affidamento degli appalti e delle concessioni, attraverso anche la promozione di soluzioni innovative in materia di insediamenti nazionali produttivi strategici e in materia di rispetto dei vincoli idrogeologici;
  • trasparenza e pubblicità delle procedure di gara;
  • riduzione degli oneri documentali a carico dei soggetti partecipanti e semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti;
  • riduzione delle stazioni appaltanti e razionalizzazione delle loro attività;
  • razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato;
  • revisione del sistema di qualificazione degli operatori economici in base a criteri di omogeneità e trasparenza;
  • razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto;
  • miglioramento delle condizioni di accesso al mercato per le piccole e medie imprese e per le imprese di nuova costituzione;
  • previsione di una disciplina organica della materia delle concessioni pubbliche e individuazione, in tema di procedure di affidamento, di modalità volte a garantire i livelli minimi di concorrenzialità, trasparenza e parità di trattamento richiesti dalla normativa europea;
  • definizione di un quadro regolatorio volto a rendere trasparente la partecipazione dei portatori qualificati di interessi nell’ambito dei processi decisionali finalizzati all'aggiudicazione di appalti e concessioni pubbliche.

A cura di Gabriele Bivona


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