Piani comunali di emergenza: gli aggiornamenti dalle Regioni

17/10/2016

È stata aggiornata con i dati delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Sardegna la sezione dedicata ai piani di emergenza comunali.

Il piano di emergenza rappresenta un indispensabile strumento per la prevenzione dei rischi. Per questo il Dipartimento monitora con attenzione, attraverso le Regioni e le Province Autonome, l'attività di realizzazione e di aggiornamento dei piani da parte dei Comuni.

La ricognizione del Dipartimento - avviata nel 2011 in un'ottica di servizio al cittadino e di impulso per le amministrazioni del territorio - viene periodicamente aggiornata in base ai dati trasmessi da Regioni e Province Autonome.

Nel mese di settembre, il Dipartimento ha inviato una nota a tutte le Regioni e Province autonome per sollecitare un dato aggiornato, considerato che le ultime informazioni comunicate risalivano allo scorso anno. A questo input hanno risposto Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Sardegna.

Per queste Regioni il quadro è così modificato: la Regione Abruzzo ha 302 comuni dotati di piano su 305 (il 99% del totale), la Basilicata 123 su 131 (94%), l'Emilia-Romagna 322 su 334 (96%), il Lazio 249 su un totale di 378 (66%) , la Liguria 196 su 235 (83%), la Puglia 256 su 258 (99%), la Sardegna 283 su 377 (75%).

Il passo successivo a questo lavoro di ricognizione quantitativa dei Piani comunali sarà una raccolta di informazioni - sempre attraverso Regioni e Province Autonome - di tipo qualitativo: dall'anno di elaborazione e aggiornamento, agli scenari di rischio presi in considerazione, al rispetto delle linee guida regionali, alle modalità di informazione alla popolazione.

L'obiettivo è fornire ai cittadini un utile strumento di sintesi di facile consultazione e, al contempo, sensibilizzarli rispetto all'importanza del piano di emergenza e al ruolo di che loro stessi possono avere nel sollecitare le amministrazioni competenti a garantire piani efficaci, aggiornati e condivisi con le comunità che vivono sul territorio.

A cura di Ufficio Stampa Protezione Civile



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