Pos e carte di debito: gli Architetti escono le unghia, graffieranno?

29/01/2014

Chiara presa di posizione del Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. che dopo aver rifiutato e minacciato di rivolgersi al TAR e all'Autorità Garante per la Concorrenza contro il Decreto che rende obbligatorio l'utilizzo del POS per i professionisti, hanno accolto con sarcasmo l'emendamento al decreto Milleproroghe approvato ieri al Senato che prorogherebbe l'obbligo al 30 giugno 2014.

"Verrebbe da dire: tenetevi le vostre mance!Solo questo può essere il commento che si può fare circa il fatto che l'obbligo del pagamento con il bancomat per professionisti e imprese slitta al 30 giugno 2014 e non al 30 giugno 2015 come previsto in un primo momento da un emendamento al Decreto legge Milleproroghe approvato ieri, al Senato, in commissione Affari costituzionali. Se qualcuno di lor signori pensa di cavarsela in questo modo offensivo si sbaglia di grosso perché questi spiccioli di mesi di rinvio non mutano affatto la sostanza del problema: siamo in presenza di una imposizione stupidamente vessatoria che favorisce il sistema bancario e non porta alcun vantaggio ai cittadini".

Questo il commento sarcastico del leader degli Architetti italiani Leopoldo Freyrie alla versione finale dell'emendamento sullo slittamento dell'obbligo dell'uso del bancomat anche da parte dei professionisti.

"Complimenti - ha continuato Leopoldo Freyrie anche alla Banca d'Italia - che è stata parte attiva nella stesura del Decreto attuativo della norma che ora si vuole modificare in questo modo così beffardo - perché significa che, mentre sta ancora cercando l'esistenza del bonifico bancario, noto sistema per tracciare i pagamenti, lascia si continui a far pagare a professionisti e imprese il costo di una crisi che proprio il sistema bancario - che da questa norma trarrà certamente vantaggio . ha esso stesso a suo tempo avviato".

Chiaro e inequivocabile la posizione del CNAPPC che sul tema del POS obbligatorio non intende fare alcuna marcia indietro. Sarà la volta buona che un consiglio nazionale riuscirà a far sentire la voce dei professionisti che ne fanno parte?

A cura di Ilenia Cicirello


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