Professionisti e società di ingegneria stremati dai ritardi dei pagamenti e dallo split payment

11/12/2017

Commentando il deferimento del nostro Paese di fronte alla Corte di giustizia europea, disposto oggi a causa delle reiterate violazioni della disciplina UE sui ritardati pagamenti che subiscono le imprese a causa della Pubblica Amministrazione, l'OICE - Associazione delle società di ingegneria aderenti a Confindustria - fa sentire la sua voce con il Presidente Gabriele Scicolone: “L'estensione dello split payment a tutte le amministrazioni pubbliche unito alla situazione critica sul ritardo dei pagamenti fa sì che il settore dell'ingegneria e architettura, al pari di quello delle costruzioni, sia sempre più in difficoltà e fatichi ad alzare la testa dopo anni di sacrifici durissimi. Nonostante la domanda sia certamente aumentata nel 2017, anche a seguito di dinamiche positive riferibili al nuovo codice, dai dati in nostro possesso risultanti dalla Rilevazione OICE/Cer, per il 29,7% delle società di ingegneria associate il ritardo medio dei pagamenti della Pubblica Amministrazione è pari a 3 mesi, per il 45,7% è fino a 9 mesi, mentre per il 24,6% è oltre i 9 mesi con punte anche di 15 e 18 mesi. Un po' meglio in ambito privato, dove i ritardi oltre i 9 mesi si riducono al 12,3% dei casi".

Nonostante qualche piccolo cambiamento, però, "rimane il fatto che si tratta di una situazione drammatica, che rende difficile programmare investimenti proprio alla vigilia della "rivoluzione BIM" che attende il nostro settore e in costanza di un assetto normativo ancora farraginoso sia dal punto di vista della preparazione delle gare - per le quali si attendono bandi-tipo e sistemi di qualificazione efficienti che facciano riferimenti a banche dati e piattaforme digitali - sia dal punto di vista delle procedure di approvazione dei progetti che rallentano molto la messa a regime dei pur ingenti stanziamenti”.

Purtroppo, fa notare l’OICE, il malcostume di ritardare, spesso solo per complicazioni burocratiche o puntigliose disquisizioni, i pagamenti delle prestazioni svolte, oltre ad ostacolare lo sviluppo sano e virtuoso delle società (di ingegneria e no), di fatto impedendo la crescita del Paese, contribuiscono al clima di sfiducia nella Pubblica Amministrazione che non viene percepita come “virtuosa” ed “amica”, ma incapace di essere esempio positivo per le aziende alle quali chiede tanti sforzi: “È pesante per l’immagine tutta del Paese continuare a mostrare all’Europa i nostri limiti di capacità organizzativo-gestionale e dover costantemente ricevere queste “tiratine d’orecchie”. Chiediamo che, in questo quadro generale, il Governo e il legislatore tutelino il nostro settore assicurando rimborsi IVA più rapidi e misure drastiche contro quegli uffici della Pubblica Amministrazione che ritardano ben oltre i limiti di legge il pagamento di prestazioni svolte e approvate".

A cura di Ufficio Stampa OICE



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