Radon Rischio Geologico: dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?

11/09/2018

Il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 presso il CNR in Piazzale Aldo Moro n. 7, un Convegno Nazionale sulle problematiche del rischio provocate da una esposizione al gas radon il cui principale danno per la salute è un aumento statisticamente significativo del rischio di tumore polmonare. A livello mondiale, il radon è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi.

Nell’ambito del Convegno sarà presentato il documento finale, prodotto nell’aprile 2018, dal Tavolo “Radon” del Consiglio Nazionale dei Geologi.

Con detto documento, facendo riferimento alla Direttiva EURATOM 59 del Dicembre 2013 che ha determinato le condizioni per una revisione della legge di conversione della precedente direttiva 29/96 che nel nostro Paese fu recepita nel 2000 con il Dlgs 241, si vogliono segnalare alcune criticità che si desidera portare all’attenzione del legislatore, affinché possano essere risolte nella legge di recepimento della nuova direttiva.

Va prima di tutto sottolineato che il problema Radon è da ascrivere al campo dei Rischi Geologici in quanto la condizione geologia locale, l’interazione tra edificio e sito e l’uso di particolari materiali da costruzione naturali sono gli elementi più rilevanti ai fini della valutazione dell’influenza del Radon sulla qualità dell’aria interna alle abitazioni ed agli edifici in genere. Sinora, il problema dell’inquinamento indoor da Radon nel nostro Paese, è stato gestito prevalentemente sotto l’aspetto medico/sanitario/epidemiologico e fisico per le operazioni di misura.

Urge pertanto individuare dei metodi, protocolli e regolamenti di indirizzo nazionale, nonché meccanismi istituzionali e normativi che consentano la predisposizione delle mappe di rischio con la minor spesa possibile a carico dell’Amministrazione Pubblica e per procedere celermente alla riduzione dei valori di esposizione della popolazione e dei lavoratori, anche attraverso la definizione dei tempi e delle scadenze per il raggiungimento di “obiettivi di qualità”.



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