Rapporto Comitato di esperti in materia economica e sociale: Diventerà il libro dei sogni?

di Paolo Oreto - 11/06/2020

Il rapporto del Comitato di esperti in materia economica e sociale (Piano Colao) che contiene le iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022” è stato consegnato al Governo ma non sappiamo che fine farà. Contiene 6 strategie per il rilancio del Paese (Imprese e Lavoro, Infrastrutture ed ambiente, Turismo, arte e cultura, P.A., Istruzione, Ricerca e Competenze, Individui e Famiglie) suddivise in 102 chede in ognuna delle quali è definita la “Tempistica per il lancio dell’iniziativa” nelle seguenti tre scale: “Attuare subito”, “Finalizzare”, “Strutturare”.

Le 102 schede del Rapporto

Esaminando dettagiatamente le 102 schede che costituiscono il rapporto salta, immediatamente, all’occhio quello che già sapevamo e cioè che l’Italia è un Paese che sconta anni di cattiva amministrazione ed oggi si trova nella necessità di “Attuare subito” una molteplicità di attività, evidentemente ritenute necessarie per:

  1. difendere l’occupazione, garantire liquidità e rafforzare la capitalizzazione delle imprese;
  2. ridurre significativamente l’economia sommersa per liberare risorse e garantire concorrenza equa;
  3. modernizzare il tessuto economico e produttivo del Paese ed aumentarne la sostenibilità;
  4. identificare chiaramente le infrastrutture “di interesse strategico” e creare un presidio di esecuzione che garantisca la rimozione di ostacoli alla loro realizzazione;
  5. accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni;
  6. accelerare la realizzazione di infrastrutture energetiche e idriche e predisporre un piano di salvaguardia del patrimonio ambientale;
  7. finanziare la riconversione sostenibile delle infrastrutture di trasporti e logistica;
  8. coinvolgere investimenti privati per finanziare infrastrutture sociali;
  9. sostenere la stagione turistica 2020, compatibilmente con quanto permesso dalla tutela della situazione sanitaria;
  10. definire una strategia di medio lungo termine per il turismo e aumentare l’efficacia della governance del settore;
  11. valorizzare e sviluppare l’offerta turistica del Paese;
  12. valorizzare il patrimonio artistico e culturale, attraendo capitali provati e competenze per migliorare accessibilità e fruibilità;
  13. realizzare interventi urgenti di semplificazione e velocizzazione delle procedure;
  14. accelerare la digitalizzazione di tutta la P.A.;
  15. aafforzare e valorizzare il capitale umano della P.A.;
  16. investire sull’ammodernamento digitale della sanità pubblica;
  17. modernizzare i sistemi di istruzione e di ricerca al fine di adeguarli a standard europei e internazionali;
  18. potenziare la capacità di inclusione del sistema di istruzione superiore al fine di migliorarne l’equità e di contrastare le disuguaglianze di classe, di genere, etniche e territoriali;
  19. superare il disallineamento fra domanda e offerta di competenze;
  20. potenziare le attività di ricerca e innovazione, aiutando l’incontro fra domanda e offerta di conoscenze;
  21. potenziare il welfare inclusivo e territoriale di prossimità, per promuovere resilienza individuale e coesione sociale;
  22. sostenere e includere le persone fragili e rese vulnerabili;
  23. promuovere la parità di genere;
  24. promuovere risorse e opportunità per bambini, ragazzi e giovani.

Silenzio del Governo

Nessun commento ufficiale da parte del Governo sul documento della Commissione con l’impressione che il Governo stesso abbia spostato, volutamente, l’attenzione che avrebbe dovuto avere nei riguardi di un lavoro di ssoluto interesse verso altro e, nel dettaglio, verso quelli che sono stati definiti “Stati generali” che dovrebbero iniziare lunedì prossimo.

Diventerà il libro dei sogni?

Facendo un’analisi dettaglia del documento, costituito nel suo complesso da 102 schede contenute nelle 24 attività, è difficile non trovarsi in sintonia con lo stesso.

A cosa servirà questo interessante documento non è dato di saperlo ma, ove, chi lo ha comissionato non lo utilizzerà lo farà diventare il “libro dei sogni dell’Italia post Covid

A cura di arch. Paolo Oreto



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