Riforma del lavoro e Partite IVA: Il movimento “IVA sei partita” contro Freyrie

22/05/2012

Il blog per fare architettura www.ivaseipartita.it ha, recentemente inviato al Consiglio nazionale degli Architetti una nota con cui ha deciso di replicare alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, che l'11 maggio chiedeva al Governo la necessaria esclusione degli iscritti agli Ordini nelle previsioni del DDL per scongiurare la calamità che avrebbe investito gli studi di architettura e le giovani generazioni destinate a un futuro certo di disoccupazione.
Freyrie, poi, il 14 maggio in una intervista su ItaliaOggi7 dichiarava che gli Ordini Professionali devono essere il referente per individuare e combattere le forme di sfruttamento e garantire il rispetto delle norme deontologiche.

"Iva sei partita" nella nota indirizzata a Freyrie ha evidenziato come il comunicato dell'11 maggio sia quantomeno contraddittorio ed inadeguato perché:
  • nelle sue precedenti dichiarazioni evidenziava come il fenomeno delle finte partite iva fosse del tutto marginale nel campo dell’architettura.
  • non sussiste nessun vincolo all'esercizio della professione e un rapporto di lavoro di tipo subordinato. La scelta di esercitare la professione come libero professionista deve essere lasciata al singolo e non imposta come unico modello possibile.
  • il DDL non impedisce lo svolgimento di una "genuina" libera professione, ma può diventare uno strumento per incentivare l'emersione di forme illegittime e ripristinare un mercato del lavoro più equilibrato a tutti i livelli.
  • gli effetti della crisi hanno solamente inasprito una condizione lavorativa già precaria e avvilente. Chiunque lavori in uno studio di architettura oggi sa benissimo di cosa parliamo: migliaia di laureati in architettura aprono partita iva per svolgere mansioni da dipendenti. L'iniziale accettabile gavetta si tramuta in una condizione permanente che non garantisce la crescita professionale.
  • la tutela delle giovani generazioni di architetti non può passare per il mantenimento dello status quo, ma attraverso politiche di incentivazione e rivitalizzazione del nostro patrimonio culturale e tecnico, azione capaci di rendere i "giovani" vera parte attiva e non una categoria astratta da tutelare.

"Iva sei partita" pensa che la soluzione delle problematiche che investono la professione debba avere uno sguardo più ampio e che possa essere rintracciata solamente con la cooperazione di tutti i soggetti. Pensa che la struttura "all'italiana" dei piccoli studi di architettura sia un modello che non funziona nel complesso scenario che la professione è chiamata a dirimere.
Un modello che va ripensato attraverso forme di associazione e partecipazione, più ampie e flessibili, che uscendo dalla logica dello studio ristretto possano strutturare una rete tra diverse competenze e professionalità.
A "Iva sei partita" sembra che il proliferare di iniziative come ArchLeaks e Groupon, seppur condannabili, siano il sintomo di una inadeguata azione degli Ordini sia per quanto riguarda la vigilanza del rispetto delle norme deontologiche, anche in riferimento alle segnalazioni inviate e relative all'inefficacia e all'indolenza delle commissioni preposte, sia per quanto riguarda la mancata messa in atto di forme di promozione e tutela della professione.

Le proposte di “Iva sei partita”
Un annuncio di lavoro per essere efficace deve essere chiaro, diretto e legale. Molto spesso sul web vengono pubblicati annunci "molto vaghi" che fanno perdere tempo e spesso, nascondono richieste illecite di collaborazioni gratuite.
Gli Ordini provinciali possono fare molto con l'utilizzo di poche risorse creando una scheda di compilazione unificata per la pubblicazione delle offerte di lavoro in cui siano indicate tutte le informazioni necessarie alla redazione di una corretta proposta di lavoro. Predisporre sui siti degli Ordini dei "contratti tipo" per le differenti tipologie lavorative in modo da fornire agli iscritti uno strumento efficace e serio per la contrattazione e la tutela della professione.

Snellire i tempi di risposta ai quesiti degli iscritti in modo da ristabilire una rapporto di fiducia e cooperazione con gli Ordini. Istituire uno sportello permanente e competente per orientarsi sulle nuove problematiche professionali; assicurazione obbligatoria, gestione fiscale e legislazione sul lavoro, formazione post-universitaria, acquisto software/strumenti di lavoro, accesso al credito e alle agevolazioni.

Rendere efficaci ed operative le commissioni deontologiche affinché le eventuali denunce di comportamenti scorretti deontologicamente non cadano nel vuoto, ma diventino uno stimolo per ristabilire i presupposti per un corretto svolgimento della professione.

A cura di Gabriele Bivona


© Riproduzione riservata