Spending review, il Consiglio della Regione Lazio contro decreto legge

19/07/2012

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, ha approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno contro il decreto 95 del 2012, sulla cosiddetta 'spending review'. Con l'atto di indirizzo l'Assemblea ha dato mandato alla presidente della Regione, Renata Polverini, "di porre in essere tutte le iniziative necessarie nei confronti del Governo e del Parlamento e finanche a livello di impugnativa costituzionale, per dimostrare l'insostenibilità economica e sociale e l'inefficacia della spending review". In particolare, il documento punta il dito contro le norme che riguardano la sanità, il trasporto pubblico locale, l'assetto istituzionale e - si legge nel testo - "le norme che ledono la salvaguardia del mantenimento dei livelli occupazionali nella Regione Lazio".
Nel corso dell'ampio dibattito che ha preceduto il voto finale solo il gruppo della Lista Bonino-Pannella Federalisti europei ha dichiarato voto contrario all'ordine del giorno.

"L'ordine del giorno approvato dall'aula testimonia la battaglia che stiamo portando avanti a livello regionale per difendere migliaia di posti di lavoro e servizi essenziali per i cittadini, come quelli della sanità e dei trasporti pubblici", ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, al termine della seduta. "E' un atto politico - ha aggiunto - che vuole salvaguardare l'attuale assetto istituzionale e che ci auguriamo possa essere opportunamente valutato, con la stessa responsabilità politica dimostrata qui oggi, dal Governo nazionale affinchè ritorni su alcune decisioni collegate al decreto sulla spending review".

L'atto di indirizzo del Consiglio regionale del Lazio si aggiunge all'analoga presa di posizione espressa ieri, sempre nell'Aula della Pisana, dal Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio. Inoltre, già lunedì scorso, nel corso di un'audizione in commissione Federalismo e Roma Capitale con l'assessore regionale al Bilancio, Stefano Cetica, e alcuni parlamentari eletti nel Lazio, numerosi consiglieri regionali avevano criticato il provvedimento del Governo.

fonte www.regione.lazio.it


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