Stop all'IMU da Giugno 2013 e no all'aumento dell'IVA

29/04/2013

Dopo i ringraziamenti di rito al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Senato Pietro Grasso e della Camera Laura Boldrini, il neo Presidente del Consiglio Enrico Letta, nella classica richiesta di fiducia al Parlamento, ha presentato il programma messo a punto dal suo Governo, anticipando le mosse anticrisi che verranno applicate da qui ai prossimi mesi.

Il punto di partenza del discorso di Letta è la verità sulla situazione economica dell'Italia. Una situazione grave che ha radici lontane. "Abbiamo accumulato in passato un debito pubblico - ha affermato il neo Presidente del Consiglio - che grava come una macina sulle generazioni presenti e future, e che rischia di schiacciare per sempre le prospettive economiche del Paese".

Italia Paese Europeo ed Europeista
Nonostante riconosca la crisi non solo dell'Italia ma di Europa in termini di legittimità ed efficacia, il Presidente Letta ha anche ammesso l'importanza della stessa per i destini di tutti i Paesi membri. "L'Europa può tornare ad essere motore di sviluppo sostenibile - e quindi di speranza e di costruzione di futuro - solo se finalmente si apre. Il destino di tutto il continente è strettamente legato. Non ci possono essere vincitori e vinti se l'Europa fallisce questa prova. Saremmo tutti perdenti: sia nel Sud che nel Nord del continente".

Le risorse per la crescita: giovani e territorio
Il Presidente Letta ha riconosciuto il lavoro del Governo Monti dal quale come premessa della crescita ma ha anche ammesso che "Di solo risanamento l'Italia muore". "Dopo più di un decennio senza crescita le politiche per la ripresa non possono più attendere. Semplicemente: non c'è più tempo. Tanti cittadini e troppe famiglie sono in preda alla disperazione e allo scoramento".

La riduzione fiscale e l'abolizione dell'IMU sulla prima casa
L'obiettivo del Governo sarà dunque la riduzione della pressione fiscale senza però l'indebitamento pubblico "Anzitutto ridurre le tasse sul lavoro, in particolare su quello stabile e quello per i giovani neo assunti. Poi una politica fiscale della casa che limiti gli effetti recessivi in un settore strategico come quello dell'edilizia, con includere incentivi per ristrutturazioni ecologiche e affitti e mutui agevolati per giovani coppie. E poi bisogna superare l'attuale sistema di tassazione della prima casa: intanto con lo stop ai pagamenti di giugno per dare il tempo a Governo e Parlamento di elaborare insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti".

Ulteriori misure:
  • il pagamento di parte dei debiti delle Amministrazioni pubbliche;
  • l'allentamento del Patto di stabilità interno;
  • la rinuncia all'inasprimento dell'IVA;
  • l'aumento delle dotazioni del Fondo Centrale di Garanzie per le piccole e medie imprese e del Fondo di Solidarietà per i mutui.

Tali provvedimenti, sebbene necessari nel breve termine, non saranno però sufficienti. "La crescita economica di un paese - ha affermato Letta - richiede una strategia complessa, che eviti dispersione a pioggia delle poche risorse e che possa innescare meccanismi virtuosi. Per questo è necessario una sintonia tra le azioni del Governo e quelle delle banche e delle imprese, che debbono essere mirate ad una crescita di lungo periodo degli attori economici per superare gli annosi ritardi dell'Italia in termini di crescita della produttività e della competitività. Il Governo deve accompagnare questa crescita e rimanere a fianco delle imprese anche e soprattutto quando queste si impegnano all'estero nell'arena globale".

di Ilenia Cicirello


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