Trasparenza e Anticorruzione: gli Ingegneri chiedono dialogo con l'ANAC

19/11/2015

Quello della trasparenza non è un concetto "easy" per Ordini e Consigli Nazionali. A dimostrarlo è una lettera inviata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri all'Autorità Nazionale Anticorruzione con la precisa richiesta di considerare le peculiarità organizzative degli Ordini territoriali al fine di verificare concretamente gli adempimenti in materia di anticorruzione a loro carico.

Dopo la richiesta di un Tavolo di lavoro con l'ANAC, avanzata il 9 dicembre 2014 dalla Rete delle Professioni Tecniche e dal CUP in cui si chiedeva la possibilità di procedere ad un ulteriore spostamento della data fissata per l'attività di controllo dell'ANAC (leggi articolo) e le recenti sentenze che hanno confermato che gli Ordini professionali sono Enti pubblici non economici e in quanto tali sottoposti a tutti gli obblighi di legge e a quanto previsto dalla Delibera ANAC n. 145/2014 (leggi articolo), non è stato sufficiente quasi un anno di tempo per adeguarsi e il CNI ha inviato all'ANAC una nuova richiesta che ha evidenziato le difficoltà che gli Ordini professionali hanno incontrato nell'applicazione della norma di cui alla Legge n. 190/2012 e dei Decreti Delegati.

Ricordiamo che la delibera ANAC n. 145 del 21 ottobre 2014 recante "Parere dell'Autorità sull'applicazione della l. n. 190/2012 e dei decreti delegati agli ordini e ai collegi professionali" ha confermato che le disposizioni previste dalla legge n. 190/2012 e dai decreti delegati (d.lgs. n. 33/2013 e d.lgs. n 39/2013) sono applicabili anche agli ordini e ai collegi professionali, con il conseguente obbligo di:
  • predisporre il Piano triennale di prevenzione della corruzione;
  • predisporre il Piano triennale della trasparenza;
  • predisporre il Codice di comportamento del dipendente pubblico;
  • nominare il Responsabile della prevenzione della corruzione;
  • adempiere agli obblighi in materia di trasparenza di cui al d.lgs. n. 33/2013;
  • attenersi ai divieti in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi di cui al d.lgs. n. 39/2013.

La richiesta di una normativa "ad hoc" per gli Ordini professionali nasce a seguito degli incontri tra ANAC e CNI, dalla quale è scaturito l'adeguamento di quest'ultimo che ha proceduto nel seguente modo:
  • redazione, approvazione e diffusione del Regolamento Trasparenza del CNI;
  • individuazione e nomina del Responsabile Prevenzione e Trasparenza Unico Nazionale (RPCT Unico Nazionale);
  • strutturazione e pubblicazione nel proprio sito istituzionale della sezione c.d. "Consiglio Trasparente";
  • adozione ed emanazione del proprio Codice di Comportamento dei Dipendenti in conformità e in specificazione del Codice di cui al DPR 62/2013;
  • Adozione ed emanazione del Proprio Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, inclusivo della Sezione Trasparenza;
  • strutturazione del Piano di Formazione sia a beneficio del CNI sia degli Ordini Territoriali, indirizzato a Dipendenti, Consiglieri, Responsabili Prevenzione Corruzione e Trasparenza e soggetti a qualsiasi titolo coinvolti nella gestione degli adempimenti anti-corruzione;
  • erogazione di n. 3 sessioni formative nel periodo aprile - settembre 2015 aventi ad oggetto rispettivamente:
    • L'adempimento degli obblighi di trasparenza,
    • il Codice di Comportamento dei Dipendenti e il Decreto in materia di incompatibilità ed inconferibilità degli Incarichi,
    • il Piano triennale prevenzione corruzione e trasparenza
  • redazione, ad opera del RPCT, di un piano di monitoraggio e controllo degli adempimenti, approvato dal Consiglio unitamente al PTPCT del CNI.

Oltre a questo, il CNI ha proceduto a strutturare e rendere operativo il c.d. "Doppio livello di prevenzione" ovvero la propria politica anticorruzione gestita contestualmente sia a livello centrale che a livello periferico attraverso una connessione stabile e continuativa tra il RPTC Unico Nazionale e i Referenti Anticorruzione e Trasparenza Territoriali ("Referenti").

Nonostante questo, il CNI ha sottolineato le complessità e particolarità delle strutture sopratutto degli Ordini provinciali e chiesto all'ANAC altri incontri al fine di sviluppare linee guida e orientamenti indirizzati a loro che consentano un adeguamento "fattuale e proporzionato" alla loro specificità. Per questo motivo, è stato richiesto che le attività di verifica degli Ordini territoriali tengano conto delle suddette complessità e siano "congruenti, anche temporalmente, all'avvenuta definizione degli adempimenti, fermo restando l'impegno degli Ordini di adeguamento e rispetto della normativa".

Alleghiamo la lettera con le richieste del CNI e vi chiediamo se il vostro Ordine si è già adeguato.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it
     


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