Trasparenza ordini professionali: adottato il Regolamento degli Ingegneri

31/12/2014

Dopo aver appurato che la richiesta di proroga non ha avuto i riscontri desiderati e in attesa che il prossimo 14 gennaio il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio si esprimerà in merito al ricorso presentato dal Consiglio Nazionale Forense contro la delibera ANAC n. 145/2014, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha pubblicato il Regolamento recante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte del CNI stesso e dei Consigli territoriali dell'Ordine degli ingegneri ai sensi dell'art. 2, comma 2-bis del D.L. 31 agosto 2013, n. 101, convertito nella L. 30 ottobre 2013, n. 125.

Il Regolamento è stato inviato ai Presidenti dei Consigli degli Ordini provinciali degli Ingegneri in allegato alla circolare CNI n. 470 del 23 dicembre 2014 nella quale si fa una breve crono-storia di quanto accaduto e nella quale risulta palese la riluttanza del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (che è certamente quella di tutti i consigli nazionali e di tutti gli ordini) ad adeguarsi ai dettami di trasparenza della legge n. 190/2012 e al parere n. 145/2014 dell'ANAC.

La circolare, infatti, entra subito a gamba tesa sui principi della delibera ANAC che farebbe ricadere gli obblighi di trasparenza anche agli ordini e collegi professionali, evidenziando tre autorevoli pareri:
  • una sentenza della Corte di Giustizia europea (C-526/11 del 12 settembre 2013) secondo cui un Ordine professionale non è un organismo pubblico perché è finanziato in modo maggioritario dai contributi versati dai suoi membri, il cui importo è fissato e riscosso in base alla legge dallo stesso organismo e dispone concretamente di un'autonomia organizzativa e finanziaria che non consente di affermare che esso si trova m una situazione di stretta dipendenza dall'autorità pubblica;
  • il Regolamento UE 549/2013 (SEC 2010) che inserisce le "organizzazioni professionali o di categoria" non nel settore delle pubbliche amministrazioni, ma nel settore ben diverso delle "Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie";
  • la sentenza della Corte di Cassazione n. 21226 del 14 Ottobre 2011, che ha escluso che gli Ordini siano soggetti al controllo di gestione della Corte dei Conti.

Nonostante questa avversione alla trasparenza (cosa avranno da nascondere i Consigli Nazionali?), la Rete delle Professioni Tecniche (di cui il Presidente del CNI Armando Zambrano è coordinatore nazionali), dimostrando diligenza e considerato il prossimo avvio (01/01/2015) dell'attività ispettiva dell'ANAC, ha elaborato, con il contributo del Centro Studi e dell'Ufficio Legale del CNI e la collaborazione delle strutture omologhe del CNAPPC, uno schema di Regolamento per l'attuazione della normativa, che, nel recepire gli obblighi, li adatta, anche alla luce di quanto discusso nell'incontro con il Presidente Cantone, alle peculiarità degli Ordini e Collegi professionali, tenuto conto sia dell'organizzazione territoriale e del dimensionamento delle proprie strutture amministrative, sia della valutazione della funzione amministrativa e non "politica" dei Consigli Direttivi, che ne consente l'esclusione da taluni obblighi di incompatibilità degli incarichi e di pubblicazione di dati sensibili.

Il Regolamento è stato adottato dal CNI il 19 dicembre 2014, si attende dunque che sul sito del Consiglio Nazionale venga attivata la sezione "Trasparenza" come già fatto recentemente dal Consiglio Nazionale degli Geologi (leggi articolo). Siamo pure in attesa che il Regolamento venga adottato anche dal CNAPPC che ha contribuito a realizzarlo ma non ne ha ancora pubblicizzato i contenuti. Recentemente ho inviato al Presidente degli Architetti Leopoldo Freyrie una richiesta di chiarimento in merito ad alcuni punti oscuri del bilancio di previsione 2014 (tra i quali il dettaglio delle spese per le consulenze e collaborazioni esterne che ha raggiunto la cifra record di 720.000 euro), rientranti tra gli obblighi di trasparenza dei Consigli Nazionali. Ancora tutto tace, si spera che con l'entrata in vigore dell'obbligo di trasparenza non sarà più necessario chiedere certe informazioni, ma sarà sufficiente consultare i portali istituzionali. Utopia o prossima applicazione?

A cura di Gianluca Oreto - @lucaoreto


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