Umbria: piccoli cantieri, giunta regionale approva criteri per gestione terre e rocce da scavo
27/05/2013

"Abbiamo mantenuto un impegno assunto nell'ambito del Tavolo
delle costruzioni, con l'obiettivo di facilitare l'operatività di
un settore, quale quello edile, che sta subendo in maniera
drammatica le ripercussioni di una crisi che non accenna a
fermarsi": lo ha detto l'assessore regionale all'ambiente, Silvano
Rometti, commentando l'approvazione da parte della Giunta regionale
dell'Umbria dei criteri per la gestione delle terre e delle rocce
da scavo provenienti dai piccoli cantieri. "L'atto, che mantiene il
rispetto della massima tutela ambientale - ha spiegato
l'assessore -, risponde ad una duplice finalità: viene incontro
all'esigenza delle piccole e medie imprese del comparto di potersi
avvalere di procedure più snelle e colma un vero e proprio vuoto
della normativa statale. Ciò assume un particolare significato
nell'attuale contesto umbro dove, in linea con quanto accade a
livello nazionale, la crisi del settore si traduce nel blocco degli
investimenti, nella chiusura delle imprese e nella perdita di
centinaia di posti di lavoro - ha aggiunto Rometti. Le stime più
recenti di Ance ci confermano che nel 2012 gli investimenti
nazionali in costruzioni sono diminuiti del 7,6% e per il 2013 è
previsto un ulteriore calo di quasi il 4%. Negli ultimi cinque anni
il calo complessivo del settore è stato del 30%, il livello più
basso degli ultimi quaranta anni".
L'atto approvato dalla Giunta ha sostanzialmente ripristinato per le piccole opere quanto già definito nel precedente Regolamento regionale. L'Umbria è stata infatti tra le prime Regioni a dotarsi, quattro anni fa, di un Regolamento che disciplinava la materia per i piccoli e i grandi cantieri. Il provvedimento è poi decaduto a seguito dell'approvazione del Decreto ministeriale (161/2012) entrato in vigore lo scorso ottobre con cui sono state regolate solo le grandi opere. Il Decreto ha introdotto procedure farraginose e in parte superflue per i grandi cantieri e ha determinato un vuoto normativo per quanto riguarda i piccoli cantieri. A ciò si aggiunge che non sono state ancora approvate dallo Stato le procedure semplificate previste dal Testo unico ambientale (D.Lgs. 152/2006) per la gestione dei piccoli cantieri, quelli in cui si originano meno di 6 mila metri cubi di materiale non riutilizzabile in loco.
"Tutto ciò - ha detto Rometti - ha comportato una sostanziale paralisi dell'attività delle piccole e medie imprese che operano nei piccoli cantieri, pubblici e privati. Da qui la decisione della Giunta di intervenire per sbloccare la situazione. Insieme alle altre Regioni - ha concluso l'assessore - stiamo lavorando per sollecitare da parte del ministero una revisione complessiva del Decreto".
© Riproduzione riservata
L'atto approvato dalla Giunta ha sostanzialmente ripristinato per le piccole opere quanto già definito nel precedente Regolamento regionale. L'Umbria è stata infatti tra le prime Regioni a dotarsi, quattro anni fa, di un Regolamento che disciplinava la materia per i piccoli e i grandi cantieri. Il provvedimento è poi decaduto a seguito dell'approvazione del Decreto ministeriale (161/2012) entrato in vigore lo scorso ottobre con cui sono state regolate solo le grandi opere. Il Decreto ha introdotto procedure farraginose e in parte superflue per i grandi cantieri e ha determinato un vuoto normativo per quanto riguarda i piccoli cantieri. A ciò si aggiunge che non sono state ancora approvate dallo Stato le procedure semplificate previste dal Testo unico ambientale (D.Lgs. 152/2006) per la gestione dei piccoli cantieri, quelli in cui si originano meno di 6 mila metri cubi di materiale non riutilizzabile in loco.
"Tutto ciò - ha detto Rometti - ha comportato una sostanziale paralisi dell'attività delle piccole e medie imprese che operano nei piccoli cantieri, pubblici e privati. Da qui la decisione della Giunta di intervenire per sbloccare la situazione. Insieme alle altre Regioni - ha concluso l'assessore - stiamo lavorando per sollecitare da parte del ministero una revisione complessiva del Decreto".
a cura di www.regione.umbria.it
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