V Conto Energia: l'ultima bozza del nuovo sistema incentivante per il fotovoltaico

07/05/2012

Mentre si avvicina la tanto attesa soglia dei 6 miliardi di euro, obiettivo dichiarato dal IV Conto Energia per quanto concerne il costo cumulato degli incentivi (in realtà l'art. 1 del DM 05/05/2011 parlava di 6/7 miliardi di euro), crescono le pressioni di chi negli ultimi anni ha visto nel fotovoltaico non solo una fonte di riduzione delle emissioni di CO2 ma anche e soprattutto un business che ha dato pane e lavoro ad oltre 150.000 addetti in Italia.

Se dovesse essere confermata l'ultima bozza pubblicata dal Ministero dello Sviluppo Economico (Bozza V Conto Energia 13/04/2012), assisteremmo oltre che ad una pesante riduzione degli incentivi ad un appesantimento burocratico che vedrebbe l'applicazione di bandi del GSE riferiti ai contingenti di potenza disponibile e obbligherebbe l'iscrizione ad un registro degli impianti ammessi alle tariffe incentivanti. La graduatoria degli impianti fotovoltaici iscritti al registro verrebbe formata applicando, in ordine gerarchico, i seguenti criteri di priorità:
  • a) impianti su edifici dal cui attestato di certificazione energetica risulti la miglior classe energetica, che comunque deve risultare D o superiore, con moduli installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto;
  • b) impianti su edifici dal cui attestato di certificazione energetica risulti la miglior classe energetica, che comunque deve risultare D o superiore;
  • c) impianti su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto;
  • d) impianti per i quali il soggetto interessata richiede una tariffa ridotta del 5% rispetto a quella vigente alla data di entrata in esercizio;
  • e) impianti ubicati, nell'ordine, in siti contaminati come definiti dall'articolo 240 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni, in discariche esaurite, in aree di pertinenza di discariche;
  • f) impianti di potenza non superiore a 200 kW asserviti ad azienda agricola, il cui soggetto responsabile è la stessa azienda;
  • g) impianti realizzati da comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti sulla base dell'ultimo censimento Istat effettuato prima della data di apertura del registro, dei quali i predetti comuni siano soggetti responsabili;
  • h) impianti realizzati, nell'ordine, su serre, su pergole, tettoie, pensiline, barriere acustiche;
  • i) altri impianti che rispettino i requisiti di cui all'articolo 7 (il maggior valore del fattore di concentrazione);
  • j) precedenza della data del pertinente titolo autorizzativo;
  • k) minore potenza dell'impianto;
  • l) precedenza della data della richiesta di iscrizione al registro.

Le tariffe incentivanti
Per quanto concerne le tariffe incentivanti, per i piccoli impianti di potenza compresa tra 1 e 3 kW, queste saranno ridotte del 38% circa nel primo semestre di applicazione del nuovo Conto Energia, nel secondo semestre la riduzione rispetto agli incentivi attuali sarà dell'ordine del 46%, nel terzo semestre sarà del 54%, nel quarto del 58%, nel quinto del 61%. Per gli impianti che entrano in esercizio nei semestri successivi si applicherà un'ulteriore riduzione del 15% a semestre.

Il commento dei sindacati
Per quanto concerne il V Conto Energia e la bozza di decreto sulle Rinnovabili elettriche non fotovoltaiche, duro è il commento dei principali Sindacati (CGIL, CISL e UIL) che in una lettera indirizzata al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Vasco Errani ha evidenziato la "mancata possibilità di sviluppare qualsiasi confronto preventivo con il Governo sui decreti riferiti al Quinto Conto energia e Rinnovabili elettriche non fotovoltaiche", avanzando alcune considerazioni e proposte di modifica.

Come già richiesto a gran voce dalle principali Associazioni delle rinnovabili, i tre Sindacati hanno ribadito la necessità di istituire un Piano Energetico Nazionale e richiesto "lo svolgimento di una grande Conferenza nazionale sull'Energia in grado di dare certezza sugli obiettivi fondamentali della sicurezza degli approvvigionamenti, della crescita, dell'autonomia energetica, del contenimento e riallineamento dei costi dell'energia alla media europea, del soddisfacimento degli impegni europei in tema di riduzione della Co2, di sviluppo delle rinnovabili, dell'efficienza e del risparmio energetico".

Di seguito le principali richieste presentate da CGIL, CISL e UIL alla Conferenza delle Regioni.

1. non ridurre drasticamente le risorse a disposizione del "quinto conto energia", attingendo eventualmente le risorse aggiuntive non dalle bollette dei cittadini, ma dalle maggiori entrate realizzate dalle finanze dello Stato per il ritorno dagli investimenti e dallo sviluppo delle attività che si sono realizzati nello stesso settore delle rinnovabili.
Inoltre un'altra fonte di recupero di finanziamenti a favore delle rinnovabili possono essere le risorse che deriveranno alla Stato dalla vendita dei diritti di emissioni della CO2.
2. si è consolidata anche in Italia una importante filiera industriale, con una dote significativa di nuova occupazione in particolare giovanile, che deve essere supportata soprattutto rispetto alle politiche di dumping commerciale dei paesi dell'Asia. Conseguentemente bisogna ripristinare la premialità verso i prodotti Made in EU.
3. la premialità nella sostituzione delle coperture in amianto con impianti fotovoltaici deve essere riconfermata in quanto i buoni risultati finora conseguiti sono da sviluppare ulteriormente per dare una certezza di tutela della salute a tutti i cittadini, che questa norma sta realizzando nel concreto e su vasta scala.
4. finalizzare l'introduzione del registro per tipologia di utenti.
Ipotesi A: per famiglie> 12 Kw ; per plurifamiglie o condomini >100 Kw ; per le PMI >200Kw.
Ipotesi B: meccanismo del registro a partire da impianti > 100 Kw.
5. non applicare il meccanismo del Registro per impianti FV realizzati da Enti Pubblici e PA.
6. proroga dell'entrata in vigore del nuovo meccanismo di incentivazione. L'entrata in vigore del nuovo sistema di incentivazione previsto dal D. Lgs. 28/2011 deve essere soggetta ad una proroga di uguale periodo del ritardo accumulato nell'emanazione del decreto ministeriale attuativo il cui termine era settembre 2011.
7. eliminazione del differimento del riacquisto dei certificati verdi. Nella bozza inviata alla Conferenza delle Regioni per il dovuto parere, si prevede che i Certificati Verdi delle produzioni dell'anno 2011 non verrebbero più ritirati dal GSE entro Maggio 2012 e pagati entro Giugno 2012, ma con un sistema alquanto complesso in tre rate fino a Dicembre 2012.
Questa previsione contenuta all'Art. 20, Comma 3 qualora dovesse rimanere, rappresenterebbe una ulteriore significativa criticità che comporterebbe sugli impianti eolici un serio rischio di fallimento della maggior parte degli imprenditori poiché, nella gran parte dei casi, non è possibile riprogrammare i contratti di finanziamento.
8. aste: riconoscimento di flessibilità nel primo anno di applicazione per l'avvio del meccanismo delle aste:
Concordiamo sullo strumento del meccanismo delle aste, ma in attesa della definizione delle procedure e per non bloccare la messa in opera degli impianti già autorizzati si chiede: l'operatività delle aste a partire dall' 1/07/ 2013 con l'innalzamento della soglia delle aste per impianti eolici, idroelettrici e geotermoelettrici sopra i 50MW.
Infine le organizzazioni sindacali chiedono al coordinamento delle Regioni di sviluppare a valle della conclusione dell'iter dei decreti sul "quinto conto energia" e, un proficuo confronto per individuare e condividere un programma di formazione professionale su tutte le attività riferite alle energie rinnovabili e allo sviluppo dell'efficienza energetica come la UE ci indica da tempo.

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A cura di Ilenia Cicirello


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Lettera sindacati

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