Attuazione PNRR: ok dalla Commissione Europea

di Redazione tecnica - 06/04/2022

L’attuazione del PNRR in Italia prosegue in linea con le previsioni, e a confermarlo è la Commissione Europea, a conclusione della seconda visita in Italia dei tecnici per il monitoraggio dei progressi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Monitoraggio attuazione PNRR: il parere della Commissione UE

La visita dei tecnici è durata quattro giorni, durante i quali ha trovato spazio l’analisi sull’attuazione delle misure previste dal Piano, divise fra investimenti e riforme, con un focus particolare sulle Milestone e sui Target in scadenza nel 2022, evidenziando che l’avanzamento delle misure procede in linea con le previsioni del Piano.

Agli incontri hanno partecipato tutte le Amministrazioni titolari degli interventi ed è stato dato ascolto anche alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, a Confindustria e alle rappresentanze di Regioni, Province e Comuni. La collaborazione tra la Commissione Europea e le Autorità nazionali continuerà nei prossimi mesi, proprio con l’obiettivo di accompagnare il processo di soddisfacente attuazione del Piano, anche attraverso riunioni tecniche bilaterali coordinate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Attuazione PNRR: la relazione della Corte dei Conti

L’andamento positivo nel processo di attuazione del PNRR è stato confermato anche dalla relazione di avvio dell’attività di controllo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pubblicata dalla Corte dei Conti, come previsto dall’art. 7, comma 7, del decreto-legge 77/2021. Il documento offre una disamina complessiva dell'attuazione del Piano nel II semestre 2021 e nei primi mesi del 2022, osservando l'attuazione dei progetti di investimento attraverso i dati dei bandi pubblicati.

Nella relazione si sottolinea come, data la fase iniziale di sviluppo del Piano e la connessa limitatezza degli elementi informativi, l’analisi si sia soffermata sui principali elementi del PNRR per amministrazione responsabile, con l’obiettivo di evidenziare le caratteristiche degli interventi, le risorse destinate nella programmazione finanziaria 2021-2026 per la loro realizzazione e l’interazione delle iniziative proposte con le attività esistenti e con le politiche economiche sinora adottate dalle amministrazioni titolari.

L'analisi della Corte dei Conti

Uno sguardo a quanto fatto e a quanto ci si propone di fare nei prossimi mesi: se, come ha riconosciuto la stessa Commissione Europea, nel corso del secondo semestre 2021 sono stati conseguiti i primi 51 obiettivi concordati a livello europeo, il primo semestre 2022 impone altri 45 obiettivi per l’avanzamento del Piano, cui si aggiungono 70 obiettivi intermedi nazionali e ulteriori 55 legati ai progetti finanziati con il Fondo complementare.

Il documento evidenzia come la fase attuale sia uno step preliminare al raggiungimento di risultati rilevanti nel futuro, una volta che saranno completati alcuni importanti traguardi come la riforma dell’amministrazione finanziaria e quella fiscale, il raggiungimento di una maggiore equità e il miglioramento della competitività del sistema produttivo; senza dimenticare la riforma del quadro di revisione della spesa pubblica e il recupero di margini di risparmio utili ad un rientro dai livelli di spesa legati alla fase emergenziale.

Gli investimenti e le spese

Stessa situazione si riscontra esaminando l’andamento degli investimenti: attualmente manca un quadro complessivo dei risultati degli interventi connessi alle misure “in essere” transitate nel Piano, di cui non è stato completato il censimento; i dati disponibili, relativi ai progetti complementari, indicano che solo poco più del 50% delle somme stanziate sono state impegnate e pagate.

La Corte dei Conti ricorda anche che la forte crescita delle somme previste da PNRR e PNC si innesta su una spesa in conto capitale fortemente aumentata nella fase pandemica: nel bilancio 2022-24 gli stanziamenti restano elevati (85 miliardi nel 2022, per stabilizzarsi tra i 79-80 nel biennio successivo), a cui vanno aggiunti quelli ulteriori attivati con nuovi investimenti dai Piani (22,4 miliardi nel 2022 e rispettivamente 30 e 37 nel biennio successivo).

Gestione appalti e il ruolo delle amministrazioni

Considerato quindi il notevole sforzo realizzativo, è necessario avere il supporto di strutture amministrative adeguate, con elevate capacità progettuali e di coordinamento, oiltre che un quadro normativo chiaro, efficace e snello. Ed è su questi ambiti che si trovano dei punti di debolezza, testimoniate dalla lentezza nelle procedure di attuazione.

Mentre il processo di aggiornamento della normativa degli appalti si sta svolgendo nei tempi previsti e registrando consistenti progressi nella semplificazione, di contro, si riscontra maggiore lentezza all’interno delle singole amministrazioni responsabili e delle strutture tecniche di coordinamento delle attività del PNRR. Particolari criticità si evidenziano nell'inadeguatezza delle dotazioni organiche, soprattutto in relazione ai profili dirigenziali. Si tratta di un problema non di poco conto, perché la mancanza di capacità progettuale delle amministrazioni può mettere a rischio la disponibilità dei fondi, oppure può determinare la necessità di riprogrammare gli interventi, con il ricorso a quote di riserva.

Queste difficoltà, particolarmente accentuate nel Mezzogiorno, sono inoltre imputabili alla concentrazione temporale dei bandi di selezione dei progetti e di assegnazione delle risorse: motivo per cui la Ragioneria generale dello Stato, ha istituito uno specifico tavolo tecnico di coordinamento a supporto delle Amministrazioni.

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Documenti Allegati

Relazione Corte dei Conti