Bonus edilizi e crediti incagliati: nessuna certezza dal MEF

di Redazione tecnica - 21/11/2023

Dalla chiusura delle piattaforme ai divieti imposti dal Decreto Cessioni, la questione dei crediti edilizi incagliati è diventata un problema pressante per le imprese, con cassetti fiscali ancora pieni e su cui non si hanno certezze sulla possibilità di compensazione e in quali termini e tempi.

A quanto ammontano i crediti incagliati? Nessuna risposta dal MEF

A confermarlo è il MEF, come dimostra la risposta del Sottosegretario all’Economia e Finanze, Lucia Albano, all’interrogazione 5-01652 in Commissione Finanze a firma dell’on. Emiliano Fenu (M5S) relativa alla quantificazione degli interventi ammessi in detrazione e dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi.

In particolare è stato richiesto al Ministero quale sia l’ammontare ad oggi degli interventi ammessi in detrazione e dei corrispondenti crediti di imposta relativi ai bonus edilizi, distinguendo i dati per tipologia di bonus, specificando:

  • l’ammontare delle detrazioni maturate per anno;
  • l’ammontare delle detrazioni trasformate in crediti d’imposta a seguito di cessione o sconto in fattura, rispetto al totale delle detrazioni e con riferimento ai singoli bonus edilizi (in particolare il superbonus 110%);
  • l’ammontare dei crediti già oggetto di compensazione e la quota annua ancora smaltire;
  • l’attuale ammontare dei crediti del settore costruzioni, bancario, assicurativo, altri settori, e il valore delle compensazioni e del debito residuo per settore nonché la stima prudenziale della capienza fiscale residua;
  • la quota di crediti ancora classificabile come «incagliati».

Bonus edilizi: a quanto ammontano le detrazioni?

In rifermento all’ammontare delle detrazioni anno per anno, ad oggi risultano complete le informazioni riguardanti gli anni 2020 e 2021., mentre sono ancora incomplete e saranno disponibili solo nel 2024, quelle relative al 2022 in quanto devono essere ancora acquisiti i dati relativi alle detrazioni usufruite direttamente in dichiarazione.

Questi i dati:

  • Superbonus: 512 milioni di euro nel 2020; 16,1 miliardi di euro nel 2021.
  • Bonus Facciate: 1,431 miliardi nel 2020; 19,686 miliardi di euro nel 2021.

Con riferimento al secondo quesito, è stata allegata una tabella con le detrazioni che sono state cedute o fruite come sconto in fattura, rilevate dalle comunicazioni finora inviate all’Agenzia delle entrate ai sensi dell’articolo 121 del decreto-legge n. 34 del 2020, distinte per anno di sostenimento della spesa e tra superbonus e altre tipologie di bonus.

Lo stesso file indica l’ammontare dei crediti che sono stati finora utilizzati in compensazione tramite modello F24, specificando altresì l’importo delle rate fruite nel 2023 e l’ammontare delle rate residue dello stesso anno.

Le incertezze rimaste

Incertezza invece sulla distinzione dei crediti in base al settore economico di appartenenza del cessionario (costruzioni, bancario, assicurativo): il MEF spiega che sul punto sono necessarie specifiche elaborazioni piuttosto complesse, in corso di completamento e che saranno fornite non appena disponibili, così come non è possibile determinare con sufficiente attendibilità la capacità di un certo soggetto di assorbire in compensazione i bonus edilizi ai fini del pagamento dei propri debiti fiscali e contributivi, in quanto ciò dipende da caratteristiche peculiari soggettive e propensioni individuali che non sono note.

Allo stesso modo, il MEF sottolinea che non è possibile determinare «la quota di crediti ancora classificati come incagliati», in quanto l’Agenzia delle entrate non è a conoscenza delle motivazioni per cui un certo credito non venga ceduto a terzi; in altre parole, non è noto se il soggetto detenga il credito per scelta consapevole, oppure perché non possa utilizzarlo in compensazione tramite modello F24 o non trovi altri soggetti disponibili ad acquistarlo.

Sostanzialmente, che il credito sia cedibile o meno, resta affare di chi lo ha nel cassetto.



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