Caro materiali: cantieri edili a rischio blocco

di Redazione tecnica - 04/06/2021

Caro materiali: la situazione potrebbe sfuggire di mano e a nulla serviranno le misure messe a punto da Governo e Parlamento per rilanciare il settore delle costruzioni se il prezzo dei materiali continuerà a crescere costringendo le imprese ad uno stop.

Caro materiali: la denuncia di ANCE e le interrogazioni in Parlamento

Ad evidenziare il problema è stata prima di tutti l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) preoccupata che l'aumento indiscriminato del prezzo delle materie prime da costruzione potrà comprimere ulteriormente i bilanci delle imprese già falcidiate da un anno di pandemia con ripercussione che potrebbero riguardare anche i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR).

Un problema che segue quello dell'utilizzo di prezzari imposti alle imprese che spesso risultano essere inadeguati rispetto ai reali prezzi del mercato. Fatti evidenziati anche in Parlamento con una risoluzione inviata al Presidente del Consiglio a cui si è chiesto di intervenire con una certa urgenza. "Il prezzo del legno - ha affermato alla Camera Paolo Trancassini (FDI) - tra ottobre 2020 e marzo 2021 è aumentato del 7 per cento, quello della gomma è aumentato del 10 per cento, il rame, il ferro e il petrolio hanno registrato aumenti, rispettivamente, del 26, 38 e 53 per cento".

Aumenti indiscriminati dei prezzi che derivano in parte dalla pandemia, dalle difficoltà di trasferimento delle merci e dalle dinamiche dell'economia mondiale, ma per quanto concerne l'Italia anche per l'aumento della domanda.

Superbonus 110% a rischio

In una intervista a Il Messaggero il Presidente ANCE Gabriele Buia ha affermato "Il costo dei materiali da costruzione sta mettendo in ginocchio le imprese da oltre sei mesi. Siamo senza paracadute, esposti a oscillazioni  dei prezzi imprevedibili per durata e entità". Un appello in cui si chiede alla politica di non lasciare sole le imprese, già duramente colpite da una crisi del settore da anni. Necessario, dunque, un intervento dello Stato, misure eccezionali, concrete e immediate che possano evitare il blocco di centinaia di cantieri sia pubblici che privati mettendo a rischio le opere del Recovery e gli interventi del Superbonus.

Il rischio è, infatti, che l'aumento dei costi dei materiali unito all'obbligo di utilizzo dei prezzari, imposto dal Decreto MiSE 6 agosto 2020, possa assottigliare ulteriormente l'utile delle imprese e spingere a bloccare tutto in attesa che i prezzi delle materie prime possano tornare su livelli di normalità.



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