Cessione crediti edilizi: la Basilicata approva il disciplinare Superbonus

di Redazione tecnica - 25/11/2023

Dopo l’entrata in vigore della legge regionale del 16 luglio 2023, n. 20, che ha fatto da apripista all’iniziativa di altre amministrazioni regionali, la giunta regionale della Regione Basilicata ha approvato il disciplinare sulla cessione dei crediti edilizi.

Cessione del credito: il disciplinare Superbonus della Regione Basilicata

Si tratta del primo step di attuazione della legge regionale sulla “Circolazione dei crediti fiscali per efficientamento energetico del patrimonio edilizio”, votata all'unanimità dal consiglio regionale e che, spiega il presidente della Regione, Vito Bardi, “offre una risposta alle tante aziende lucane in difficoltà a causa del Superbonus".

Lo stesso Presidente ha sottolineato come ormai si parli di modello Basilicata: “questa Giunta regionale vuole sostenere la transizione energetica, l'efficienza energetica degli edifici che sono i responsabili del 40% delle emissioni di Co2 e vuole sostenere anche la sostenibilità delle imprese lucane che sono in prima linea su questo fronte. È un segnale senza precedenti che la regione offre a imprese e cittadini. Siamo stati pionieri in Italia, non ci credeva nessuno, hanno scommesso in tanti sull'incostituzionalità della norma. E invece anche questa volta ce l'abbiamo fatta".

Cessione dei crediti Superbonus: il modello Basilicata

Secondo quanto previsto dalla l.r. Basilicata n. 20/2023, gli enti pubblici economici regionali e/o società partecipate controllate dalla Regione possono acquistare crediti derivanti da bonus fiscali, compresi quelli derivanti da interventi Superbonus, realizzati su territorio lucano. Questo perché si tratta di soggetti non compresi nell’elenco di cui all’art. 1, comma 3, legge n. 196/2009 e che quindi il Decreto Cessioni (D.L. n. 11/2023) ha lasciato fuori dal divieto di acquisto.

Nel dettaglio la Regione:

  • monitora, anche attraverso l'istituzione di un'apposita piattaforma elettronica, l'andamento degli interventi e dei crediti fiscali, consentendo la pubblicazione e la consultazione tra gli operatori delle domande e offerte di acquisto dei crediti;
  • favorisce il trasferimento dei crediti fiscali, per il tramite di propri enti pubblici economici regionali e/o società partecipate non inclusi nell'elenco di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 196/2009, con l’obiettivo di conseguire il loro massimo realizzo, fermo restando la facoltà di cessione di un credito d'imposta di pari ammontare ad altri soggetti ai sensi dell'art. 121, comma 1, del Decreto Rilancio;
  • promuove l'acquisto dei crediti, attraverso i suoi enti pubblici economici regionali e/o società partecipate da essa controllati non inclusi nell'elenco degli enti per i quali il Decreto Cessioni impone il Divieto, anche per un loro utilizzo diretto in compensazione nei limiti della capienza fiscale e contributiva propria.

Un modello seguito negli ultimi mesi da altre Regioni e che è servito a dare una boccata di ossigeno a cittadini e imprese, trovando una soluzione non definitiva ma sicuramente concreta al problema dei c.d. "crediti incagliati", ovvero crediti edilizi non cedibili a causa di un imbuto sempre più stretto, tra la chiusura delle piattaforme di acquisto operata dagli istituti bancari e il divieto imposto dal DL Cessioni.



© Riproduzione riservata