Direttiva Green: l'analisi di OICE sui costi della riqualificazione energetica

di Redazione tecnica - 15/02/2023

Direttiva Green sì, ma in maniera graduale perché i costi da sostenere sono abbastanza alti, soprattutto senza incentivi fiscali adeguati. È questa la richiesta dell’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, rispetto a quanto previsto dalla UE, con il passaggio entro il 1° gennaio 2030 di tutti gli immobili residenziali in classe energetica E e in classe D entro il 2033, per arrivare nel 2050 a zero emissioni.

Direttiva Green: i costi della riqualificazione energetica 

Per stimare l’impatto delle nuove regole che chiedono di arrivare alla classe D entro il 2033, secondo Fabio Tonelli, Coordinatore del Gruppo di Lavoro OICE sul Superbonus, basta elaborare alcuni dei dati acquisiti con gli attuali incentivi.

Questi i risultati per un edificio tipo costruito negli anni ’80 e ubicato a circa 400 metri sul livello del mare, nell’ipotesi di 5 piani fuori terra, con appartamenti della superficie media di circa 105 mq, per il passaggio da una attuale classe G alla classe D:

  • costo minimo medio di circa 40.000 euro ad appartamento con intervento sull’involucro esterno (pareti, copertura e solaio sottostante al primo piano riscaldato);
  • ulteriori 20.000 euro per appartamento per un intervento più organico comprendente infissi, caldaie e impianto fotovoltaico condominiale.

Gli importi riportati comprendono lavori, spese tecniche ed iva al 10%.

Sottolinea Tonelli che, insieme alla riqualificazione energetica, andrebbe tenuta in conto anche la necessità di riqualificare sismicamente il patrimonio edilizio italiano. In questo caso, la spesa stimabile per interventi di miglioramento sismico non invasivi (rafforzamenti locali, antiribaltamento dei paramenti esterni e ripristino di parti ammalorate) per la medesima tipologia di edifici, in zona sismica 1 e 2, è oggi stimabile pari a circa 55.000 euro per appartamento.

Il commento di OICE ai dati

Si tratta di costi abbastanza sostenuti, motivo per cui, secondo il presidente di OICE, Giorgio Lupoi, per quanto i professionisti siano pronti ad intervenire e ad accelerare anche a valle delle nuove regole UE obblighi così impattanti sulla vita della collettività vanno introdotti in maniera graduale, con quella che Lupoi stesso ha definito “un’attuazione flessibile”.

Non manca il riferimento alla sostenibilità degli interventi attraverso l’uso degli incentivi fiscali: “Con il Superbonus il nostro Paese è già andato avanti sulla linea del miglioramento dell’efficienza delle nostre abitazioni anche in termini di sostenibilità ambientale, pur con tutte le difficoltà causate dal blocco dei crediti che sta mettendo in ginocchio professionisti, società e imprese e per il quale l’Associazione richiede un intervento”, ha concluso Lupoi.

 



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