Direttiva Green: nuove proposte per la riqualificazione energetica

di Redazione tecnica - 19/10/2023

“Ci vuole ragionevolezza: si parla della casa, il cuore della vita, degli affetti, dei risparmi; quando si parla di casa, si parla anche del settore trainante per la nostra economia, l'edilizia, insieme all'immobiliare. Per questo, le norme devono essere minime, come dovrebbero essere sempre, non costrittive e, di certo, non devono manomettere o alterare il mercato".

Case green: nuovi obiettivi per la riqualificazione energetica

All’indomani del nuovo differimento da parte del Trilogo sulla Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), l’on. Erica Mazzetti esprime il proprio punto di vista sulla Direttiva Green e sulla possibile inversione di marcia da parte della UE, che potrebbe rivedere molto al ribasso gli obiettivi di efficientamento energetico finora ipotizzati e che hanno scatenato non poche reazioni e altrettante connotazioni, una su tutte quella che la identifica come Ecopatrimoniale.

Secondo le attuali indicazioni, non ancora definitivamente approvate e probabile oggetto di revisione, gli Stati Membri dell'Unione dovrebbero raggiungere i seguenti obiettivi di riqualificazione energetica:

  • per gli edifici residenziali:
    • il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2030;
    • il raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2033
  • per gli edifici non residenziali:
    • il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2027;
    • l raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2030
  • per gli edifici di nuova costruzione:
    • zero emissioni quelli pubblici, a partire dal 2026;
    • zero emissioni gli altri edifici, a partire dal 2028.

Senza dimenticare che un altro nodo da sciogliere rimane proprio l’armonizzazione del sistema degli Attestati di Prestazione Energetica, fondamentale per identificare il 15% degli edifici più energivori su cui intervenire prioritariamente, come disposto dall’art. 16 della Direttiva.

Efficientamento energetico: la proposta di legge

Indicazioni che, sebbene incerte, secondo Mazzetti, già in questi mesi avrebbero contribuito, “insieme alla scellerata politica Ue sui tassi, a generare una contrazione delle compravendite. Adesso dall'Europa ci aspettiamo massima trasparenza e massima chiarezza, in tempi brevi, sulla normativa".

Proprio per questo ribadisce di avere presentato una proposta di legge alla quale hanno collaborato tutti gli attori del comparto, “per andare verso l'efficientamento senza frustrare i risparmiatori e i proprietari ma con programmazione e proporzionalità". 

Come si legge nel testo, le proposte intendono:

  • prevedere un complessivo riordino del sistema di incentivazione per la ristrutturazione edilizia in termini di razionalizzazione e semplificazione, anche tenendo conto delle esperienze maturate in altri Paesi dell’Unione europea, secondo un modello nel quale l’incentivo sia:
    • direttamente proporzionale ai livelli di efficientamento, sismico o energetico, raggiunti dagli immobili, rispetto a quelli precedenti l’intervento;
    • inversamente proporzionale al reddito del beneficiario con particolare attenzione ai cittadini incapienti e alle prime case;
  • a partire dal 2025, dotare il sistema di incentivazione delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del pacchetto Fit for 55 % per l’edilizia residenziale;
  • intervenire in sede di Unione europea affinché si preveda un incremento di tali risorse, coordinandone l’utilizzo con ulteriori risorse nazionali disponibili.

"Accompagnare e non costringere: questo chiediamo, ma anche fondi europei straordinari per non gravare sulle tasche degli italiani", conclude Mazzetti.



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Proposta di legge