Consiglio dei Ministri. Approvato il nuovo Regolamento MIMS

di Redazione tecnica - 25/06/2021

Il Consiglio dei Ministri n. 25 del 24 giugno 2021 ha approvato cinque provvedimenti relativi alla organizzazione dei altrettanti Ministeri

Per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e per il Ministero dell’Interno si tratta dell’esame preliminare delle modiche da introdurre nei Regolamenti già in vigore con Decreti del Presidente della Repubblica.

Per il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sistenibili, per il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e per il Ministero della Cultura si tratta, invece di nuovi Regolamenti che entreranno in vigore con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

La nuova organizzazione del Mims

Relativamente al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili la nuova organizzazione contenuta nel DPCM  sarà incentrata su:

  • una mobilità sostenibile che migliori la qualità della vita delle persone e le attività delle imprese interconnettendo e valorizzando i diversi territori;
  • una maggiore attenzione alle politiche abitative urbane e alla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico;
  • il riconoscimento del ruolo centrale delle nuove tecnologie per una gestione integrata dei sistemi di trasporto di persone e merci per garantire efficienza e sicurezza;
  • un’organizzazione e una gestione più sostenibile del Ministero.

Nuovo Regolamento adeguato alla nuova denominazione

Il dPCM contenente il Regolamento adegua la struttura del Ministero alla nuova denominazione e ai compiti ad esso affidati. evidenziando la centralità della sostenibilità nelle iniziative riguardanti le infrastrutture e la mobilità, rafforzando il carattere strategico della programmazione, fondata anche su avanzati sistemi informativi e statistici, e sottolinea il ruolo del Ministero per le politiche abitative e urbane.

In particolare, con la modifica al regolamento di organizzazione, il Ministero traduce la nuova visione nella denominazione e ridefinizione delle competenze dei Dipartimenti e delle relative Direzioni. Così:

  • il “Dipartimento per la programmazione, le infrastrutture di trasporto a rete e i sistemi informativi” cambia in “Dipartimento per la programmazione strategica, i sistemi infrastrutturali, di trasporto a rete, informativi e statistici” per sottolineare l’importanza di una programmazione che guardi al medio e al lungo periodo, realizzata con un approccio integrato e definito sulla base di dati e indicatori che  considerino anche l’impatto dei progetti dal punto di vista economico, sociale e ambientale;
  • il “Dipartimento per opere pubbliche, le risorse umane e strumentali” viene rinominato “Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali” per dare nuovo impulso alle politiche abitative, promuovendo la qualità della vita delle persone, l’inclusività e la valorizzazione degli spazi urbani, Coerentemente con tale indirizzo, nasce la “Direzione generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali”;
  • il “Dipartimento per i trasporti e la navigazione” diventa il “Dipartimento per la mobilità sostenibile” nell’ottica di una strategia integrata per la mobilità sostenibile, che contempli le diverse modalità di spostamento, la necessità di garantire l’intermodalità insieme a una logistica moderna e sempre più efficiente. Al suo interno nasce la “Direzione generale per le politiche integrate di mobilità sostenibile, la logistica e l’intermodalità”, mentre alla Direzione sugli aeroporti e il traffico aereo viene assegnata anche la responsabilità per i servizi satellitari, indispensabili per una gestione digitale di tutte le forme di mobilità e dei servizi connessi.

La dichiarazione del Ministro Giovannini

Il cambio di nome e di organizzazione risponde a un cambio di strategia, che prevede una piena integrazione degli interventi sulle infrastrutture e la mobilità, abbandonando la logica settoriale, sperimentando e applicando le nuove tecnologie in una visione di sviluppo sostenibile pienamente in linea con gli indirizzi europei e l’orientamento di questo Governo”, ha spiegato il Ministro Giovannini. “Tutto ciò si accompagna a una nuova impostazione di lavoro all’interno del Ministero, che sta modificando non solo il proprio assetto organizzativo, ma l’approccio culturale a favore di una visione integrata di tutte le attività. I dipartimenti del Mims - ha aggiunto il Ministro - hanno già pienamente recepito le nuove linee operative, come dimostrano i progetti inseriti nel Pnrr che sono stati apprezzati e approvati dalla Commissione europea”.

La Gestione interna

Per quanto riguarda la gestione interna, la nuova “Direzione generale del personale, del bilancio, degli affari generali e della gestione sostenibile del Ministero” dovrà assicurare una gestione delle risorse umane e strumentali in linea con moderni criteri di valorizzazione delle risorse umane, a partire dalla lotta alla disuguaglianza di genere e di sostenibilità ambientale, percorso già avviato negli ultimi mesi.

Il cambio del nome ed il nuovo logo

Il cambio del nome e dell’organizzazione sono rappresentati nel nuovo logo del Ministero, che raffigura graficamente la nuova visione, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu e i principi del Next Generation EU. Intorno alla stella della Repubblica stilizzata al centro dell’immagine, e che definisce l’elemento istituzionale, sono simbolicamente raffigurati altri elementi caratterizzanti il nuovo corso, tra cui infrastrutture e mobilità sostenibili, l’economia circolare, l’interconnessione, l’inclusione, oltre ai colori degli obiettivi dell’Agenda 2030 afferenti al Ministero e alle missioni del Pnrr.

Ovviamente, il nuovo Regolamento andrà a sostituire quello in atto vigente ed approvato cn dPCM 23 dicembre 2020, n. 190  “Regolamento recante l’organizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti” pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 56 del 6 marzo 2021me, quindi, quando il “Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti” era diventato “Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili”. Potrebbe, quindi, affermarsi che si trattava di un dPCM già superato prima dell’entrata in vigore.

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