Permesso di costruire: il TAR sul diritto di accesso agli atti

di Giorgio Vaiana - 22/07/2021

Affacciarsi dalla finestra della propria casa e godere di una vista meravigliosa. A non tutti è concesso questo privilegio. E se i vicini di casa facessero dei lavori costruendo nuovi volumi e pregiudicando la mia vista meravigliosa, ho il diritto di poter verificare la corretta documentazione? É proprio il caso di oggi che analizza una diatriba tra vicini proprio per questioni "di vista". Analizziamo insieme la sentenza del Tar Lazio n. 8123/2021.

Vista privilegiata

Presenta ricorso un donna proprietaria di un appartamento con vista meravigliosa. Dato che i vicini stavano eseguendo alcuni lavori con la realizzazione di un volume che avrebbe precluso la sua vista, la donna chiedeva di accedere agli atti. Ma l'amministrazione comunale non faceva seguito alla richiesta facendo maturare il silenzio-diniego. La donna, allora si rivolgeva al Tar. La ricorrente sostiene di avere il diritto di visionare le carte, in quanto si tratta di lavori eseguiti sul terrazzo/lastrico solare confinante che hanno alterato la sua vista.

L'interesse diretto

Anche i giudici sono d'accordo con la donna che afferma di avere un interesse diretto sulla questione. Non solo dicono i giudici per la "vicinitas", ma anche perché l'opera, creando un nuovo volume, altera "i preesistenti parametri urbanistico-edilizi adiacenti, in area di estremo pregio". Capitolo "silenzio-diniego". Per i giudici che questo si sia formato è "un mera formalità" e non ne giustifica "la legittimità".

Il permesso di costruire

Alla fine l'amministrazione comunale aveva fornito riscontro alla richiesta della donna, ma per i giudici è necessario che venga fornita una copia del permesso di costruire in sanatoria con tutti gli allegati e gli atti correlati. Il ricorso, dunque è stato accolto.



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