PNRR e Comuni: la proposta di INU per coordinare le risorse

di Redazione tecnica - 14/12/2021

L'Istituto Nazionale di Urbanistica ha messo a disposizione del Governo il Programma Integrato d'Area, contenuto in una proposta legislativa illustrata in un documento appena approvato dal Consiglio direttivo nazionale.

PNRR e risorse Comuni: la proposta dell'Istituto Nazionale di Urbanistica

Il Programma Integrato d'Area nasce come strumento per valorizzare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza sui territori, con un duplice obiettivo:

  • Indirizzarle efficacemente nelle strategie di rigenerazione urbana e transizione ecologica;
  • mobilitare i contributi privati.

Secondo INU il coordinamento territoriale degli investimenti del PNRR e degli altri fondi comunitari, statali e regionali dovrebbe essere considerato un compito di importanza nazionale, non locale ed episodico: occorre quindi creare le condizioni urbanistiche e fiscali propizie perché le risorse pubbliche del PNRR possano attivare risorse private, ed insieme ad esse provvedere a rigenerare intere parti di città, secondo un progetto di rinnovamento delle reti di connessione verde e blu, di mobilità sostenibile e di produzione e trasmissione dell'energia da fonti rinnovabili integrato con gli spazi pubblici e le dotazioni urbanistiche.

I contenuti del Programma Integrato d’Area

Il Programma Integrato d'Area vuole realizzare alcuni importanti principi della "Legge di principi per il Governo del territorio", che resta il fondamentale obiettivo di medio periodo per l'impegno politico-culturale di INU, ed inoltre anticipa alcuni contenuti del Disegno di legge sulla Rigenerazione urbana all'esame del Senato. 

In particolare esso:

  • è elaborato dai Comuni, singoli o associati, che attraverso di esso individuano gli interventi pubblici e privati e le aree, anche non contigue con essi funzionalmente connesse, per la cui realizzazione sono impiegati, nella loro totalità, i contributi per il rilascio del permesso di costruire di cui all'art. 16 del D.P.R. n. 380/2001.
  • può essere derogatorio agli strumenti urbanistici vigenti ed assume valore conformativo dell'uso del suolo e le sue previsioni, ferme restando le scadenze per l'impiego dei fondi del PNRR, restano efficaci per dieci anni a decorrere dalla sua approvazione.

Durante tale arco temporale, gli immobili privati oggetto di un complessivo intervento di ristrutturazione o restauro inclusi nel Programma Integrato d'Area potrebbero fruire dei seguenti benefici fiscali:

  • esenzione dall'IMU;
  • applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna per i trasferimenti funzionali alla effettuazione degli interventi;
  • proroga della applicazione dei benefici in materia di risparmio energetico e manutenzione straordinaria stabiliti dalle norme vigenti;
  • esenzione dai tributi per l'occupazione di suolo pubblico e dalla tassa dei rifiuti nel periodo di esecuzione dei lavori;
  • esenzione dalla corresponsione del contributo sul costo di costruzione;
  • deduzione dal reddito delle persone fisiche di quota parte dell'IVA in relazione all'acquisto dalle imprese di unità residenziali costituenti "prima casa";
  • esenzione dai tributi per l'occupazione di suolo pubblico per gli immobili ad uso commerciale dopo l'esecuzione degli interventi fino alla scadenza del Programma;
  • deduzione dal reddito del locatore delle spese ordinarie di gestione degli immobili dati in locazione; esenzione dall'imposta di registro annuale per gli immobili dati in locazione.

Sono previste anche alcune semplificazioni procedurali per far sì che il Programma sia definitivamente approvato e utilizzabile dai Comuni entro 315 giorni.

INU: disponibili a lavorare con il Governo

Infine, nel ribadire la propria disponibilità a collaborare alla traduzione della proposta in atto legislativo e alla stesura di una eventuale Circolare esplicativa, INU sottolinea che la proposta legislativa del Programma Integrato d'Area potrebbe essere resa operativa attraverso un emendamento alla Legge di bilancio e un decreto attuativo riferito alla normativa statale sovraordinata (legge n. 1150/1942).



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