Rigenerazione urbana, no della Ragioneria Stato alla legge: per OICE stop incomprensibile

di Redazione tecnica - 09/03/2022

Lo stop alla legge sulla rigenerazione urbana, arrivato con la nota n. 18744 del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato sta facendo discutere molto gli addetti ai lavori. Particolarmente critica la posizione di OICE, l'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, che parla di un possibile blocco alle iniziative, causato proprio da questa situazione.

Stop legge rigenerazione urbana: la posizione di OICE

A salire sul banco degli imputati è la frenata sui lavori del disegno di legge in tema di rigenerazione urbana, all'esame del Senato. Per il presidente di OICE, Gabriele Scicolone, la nota della RGS “Lascia veramente perplessi, perché liquida con pochi commenti il lavoro di molti anni compiuto in sede parlamentare cui anche la nostra Associazione ha partecipato con audizioni e proposte. E questo proprio nel momento in cui si era arrivati ad un apprezzabile testo unificato”.

Scicolone ha anche espresso forte preoccupazione sul futuro dell’iter del Disegno di Legge n. 1131, “che dovrebbe invece essere sostenuto e portato avanti, visto anche il coinvolgimento del Mims sui temi più delicati del testo".

Macchi (OICE): rivedere le norme su edilizia e pianificazione del territorio

Sul tema si è espresso anche Valter Macchi, Consigliere OICE e Coordinatore del Gruppo di lavoro OICE Rigenerazione urbana: "non è tanto la visione negativa basata su criteri puramente contabili del parere contrario della Ragioneria di Stato ma, come più volte dichiarato, la non più derogabile necessità di metter mano a tutta la disciplina urbanistica che oggi è regolata da una legge urbanistica del 1942, da un Testo Unico dell’Edilizia del 2001 e da un Decreto sulla tutela ambientale e dei beni culturali del 2004. Il Disegno di Legge giacente al Senato, che riguarda il tema della Rigenerazione Urbana e si basa sulla drastica limitazione del consumo del suolo, porta l’Italia al livello dei più diligenti paesi europei ed è visto dalla nostra Associazione come l’inizio di un processo di cambiamento della politica urbanistica". Continua Macchi: "Come avvenne dopo il secondo conflitto bellico mondiale, con la legge Urbanistica del 1942, esso può guidare il futuro del nostro territorio in coerenza con i principi di sviluppo urbano, di economia circolare, di freno al consumo del suolo, di energia rinnovabile, di salvaguardia dell’ambiente e dei nostri centri storici”.

Conclude Macchi specificando che questi temi non possono più essere rimandati dal governo del territorio né essere condizionati da una visione ragionieristica della Pianificazione Urbana.

Infine OICE, pur apprezzando il lavoro del Senato sul tema, si unisce alle preoccupazioni delle Associazioni di categoria aderenti a Confindustria e auspica una celere ripresa dei lavori ai per potere fornire supporto tecnico con i propri esperti urbanisti.



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