Sistema a Cappotto e finiture: nuove indicazioni da Cortexa

di Redazione tecnica - 14/06/2023

Si parla spesso della struttura e delle tecniche di assemblaggio del Sistema a Cappotto, mentre un aspetto poco conosciuto e di uguale importanza riguarda le finiture. Proprio per questo, Cortexa ha appena rilasciato una Guida sul tema, illustrando le tante possibilità a disposizione dei progettisti, specificando le principali caratteristiche funzionali ed estetiche da tenere in considerazione.

Sistema a Cappotto: la Guida Cortexa alle finiture

Come specificato nella pubblicazione, le finiture per Sistemi a Cappotto sono rivestimenti a spessore o appositi cicli che garantiscono specifiche prestazioni e che devono essere incluse nel kit fornito da un unico produttore, dotato di certificato ETA (Valutazione Tecnica Europea) e marcatura CE. Esse svolgono un ruolo di tipo estetico, ma anche di protezione del Sistema dagli agenti atmosferici e dalle sollecitazioni termo-igrometriche, quale il processo di gelo-disgelo.

Caratteristiche delle finiture per Sistema a Cappotto

In accordo con quanto previsto nel rapporto tecnico UNI/TR 11715, le finiture per il Sistema a Cappotto sono rivestimenti a spessore marcati CE secondo la UNI EN 15824, dotati di propria dichiarazione di prestazione (DoP) e realizzati con un granello guida uguale o superiore a 1,5 mm (per spessori di granello inferiori è necessario fare riferimento ai kit ETA dei produttori di Sistemi a Cappotto). Le principali finiture utilizzate sono di tipo acrilico, acrilsilossanico, silossanico e a base di silicati.

Le funzioni delle finiture nel Sistema a Cappotto

La finitura ricopre quindi un ruolo importante all’interno del Sistema a Cappotto perché:

  • deve proteggere dalle sollecitazioni termo-igrometriche e dall’azione meccanica degli agenti esterni;
  • deve contrastare le sollecitazioni derivanti dagli strati dei materiali sottostanti senza fessurarsi;
  • deve possedere un basso grado d’assorbimento d’acqua.

Più specificatamente, il rivestimento dei Sistemi a Cappotto deve:

  • proteggere dagli agenti atmosferici anche in situazioni critiche (ambienti marini, industriali, metropolitani);
  • impedire la veicolazione di sali all’interno del Sistema che, cristallizzando e aumentando di volume, possano creare fratture;
  • prevenire dannosi fenomeni gelivi;
  • evitare rigonfiamenti nello strato rasatura-finitura;
  • preservare la capacità isolante del Sistema;
  • impedire il discioglimento dei carbonati contenuti all’interno del rasante cementizio e la loro veicolazione sulla superficie del rivestimento;
  • possedere una sufficiente permeabilità al vapore acqueo per facilitare l’evaporazione della minima quantità d’acqua eventualmente assorbita e della minima quantità proveniente dall’interno dell’edificio sotto forma di vapore acqueo;
  • deve mantenere la fedeltà del colore;
  • non deve indurre sollecitazioni e tensioni al Sistema;
  • non deve surriscaldarsi eccessivamente;
  • deve contrastare efficacemente il proliferare di alghe, muffe e funghi.

Il rivestimento di finitura ha una particolare influenza su diverse prove effettuate nei Sistemi a Cappotto oggetto di Valutazione Tecnica Europea (ETA). La più importante è sicuramente la “prova del muro”, o Rig test, durante la quale si misura il comportamento igrotermico del Sistema a Cappotto. Al fine di superare il test e ottenere l’ETA, il rivestimento di finitura deve garantire al Sistema la protezione dell’intonaco di base durante e a conclusione di tutti gli 85 cicli igrotermici di invecchiamento.

Sull’importanza dell’utilizzo di kit con componenti testati in combinazione tra loro, certificati e forniti come tali è intervenuta l’Ing. Elisabetta Pili, membro della Commissione Tecnica di Cortexa e coordinatrice del gruppo di lavoro che ha realizzato la guida. “Nel corso degli ultimi anni sono stati realizzati numerosi progetti con cappotto termico, sulla scorta del Superbonus in particolare. Purtroppo, non tutti i cappotti applicati possono essere considerati Sistemi, ossia kit con componenti testati in combinazione tra loro, dotati di marcatura CE, certificati ETA e forniti come tali. Inoltre, non tutte le imprese e gli studi coinvolti erano esperti in riqualificazione con Sistemi a Cappotto. Questi fattori possono avere comportato una scelta erronea dei materiali, una progettazione e posa non a regola d’arte, che, nel tempo, potrebbero causare problematiche di tipo estetico e funzionale”. Da qui l’idea di una Guida, “nata con l’intento di fornire le informazioni necessarie per compiere scelte ragionate relativamente al Sistema a Cappotto e alle sue finiture”.

Infine, la guida illustra la vasta gamma di possibilità estetiche del Sistema a Cappotto, mettendo a disposizione numerosi colori, texture, materiali, con la possibilità di riqualificare in modo corretto anche facciate storiche.

La guida è disponibile a questo link

 



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