Sostenibilità, la nuova frontiera della logistica con la Fondazione Slala

di Fondazione Slala - 06/08/2021

La sostenibilità è entrata a pieno titolo nelle proposte progettuali della Fondazione SLALA - Sistema logistico del Nord Ovest d’Italia, attraverso il "Protocollo SLALA", il cui marchio è stato registrato.

Nata nel 2003 come società a responsabilità limitata e trasformata in Fondazione nel 2007, SLALA dal 2019 è una Fondazione di partecipazione e ha modificato gli scopi sociali e l'architettura statutaria per ampliare l'attività che all'originale mission della 'logistica delle merci' ora aggiunge quella della 'mobilità delle persone' e della 'formazione'.

Per agevolare le funzioni, sono state istituite le Commissioni interne che raggruppano figure professionali altamente qualificate, con anni di esperienza maturati nel settore specifico di appartenenza:

  • Commissione per la logistica delle merci;
  • Commissione per la mobilità della logistica dei passeggeri;
  • Commissione per gli Interventi Strategici;
  • Commissione Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (già alternanza scuola-lavoro).

È stato anche istituito il Comitato Promotore per il 170° Anniversario dell’Inaugurazione della Linea Ferroviaria Torino-Genova, con il compito di fornire un supporto di carattere tecnico-operativo-divulgativo, attraverso elementi conoscitivi e di approfondimenti al fine di delineare aree di attività o eventi utili, in base alle istanze pervenute dagli Enti aderenti alla Fondazione.

La vocazione principale di SLALA è il sostegno ed il coordinamento, intesi come capacità di ascolto e di dialogo con le aree di interesse, in grado di convocare intorno a tavoli progettuali, i soggetti interessati ad approcciarsi a temi e a problemi comuni.

Lo sviluppo di un'attività di analisi e pianificazione territoriale specifica, mirata ad individuare le criticità e le opportunità del sistema logistico, ha costituito una delle principali azioni sviluppate dalla fondazione che ha realizzato nel 2007, con l’Architetto Maria Augusta Mazzarolli, anche il primo “Master Plan della Logistica del Nord Ovest” che aveva individuato il sistema delle aree per la logistica del Basso Piemonte e della Liguria.

La modifica, negli successivi, degli scenari legati ai traffici, al commercio internazionale, all’economia globalizzata, hanno stimolato un rinnovato slancio sui territori, sia da parte delle pubbliche amministrazioni, sia dagli operatori, che ha visto la ripresa dell’attività della Fondazione, sviluppata fra Alessandria e Asti, abbracciando il Basso Piemonte e la Liguria, con i sistemi portuali di Genova e Savona-Vado Ligure. 

In questa prospettiva è cresciuta la collaborazione con UIRNet (soggetto attuatore unico per la realizzazione del sistema di gestione della logistica nazionale - la società è impegnata nella realizzazione della PLN: Piattaforma Logistica Nazionale), oggi DigitaLog SpA, che sta progettando lo sviluppo di aree infrastrutturate per rispondere alla necessità di crescita delle attività portuali.

In questo contesto è nato il progetto OBOR-BEI (One Belt One Road: la nuova 'Via della Seta') per risolvere il problema dei picchi di traffico veicolare che incidono sui porti con conseguenti limitazioni della capacità operativa dei porti stessi.

Per il progetto, che prevede la realizzazione di aree-buffer con l’obiettivo di funzionare come camera di compensazione dei picchi di traffico in ingresso al porto, svolgendo la funzione di distribuire l’ingresso delle merci in porto su orari solitamente scarsamente utilizzati, sono stati stanziati 30 milioni (assegnati dal cd. 'Decreto Genova') e 30 milioni cofinanziati dalla BEI (Banca Europea per gli Investimenti).

Sul tema della questione ambientale, la BEI ha posto delle condizioni per impattare il meno possibile sull'ambiente e quindi la Fondazione, in rappresentanza dei territori che fungeranno da retroporto del Sistema Portuale Ligure, ha posto la massima attenzione verso lo sviluppo sostenibile, il risparmio energetico e il 'Life Cycle Assessment'.

La Fondazione ha quindi definito un protocollo di sostenibilità, che è stato messo a punto dall’Ingegnere Fabrizio Dellachà, orientato agli hub logistici ed alla logistica più in generale, denominato ‘Protocollo SLALA’, tratteggiando delle linee guida, articolate su dieci strategie efficaci affinché possano divenire, nel tempo, uno ‘standard de facto’ per la logistica e per la valutazione dei suoi impatti sull'ecosistema.

Il Protocollo ha ricevuto l'apprezzamento della BEI e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il marchio di impresa del ‘Protocollo SLALA’ è stato registrato a maggio al Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

Dal 2020 la Fondazione SLALA è inoltre diventata socia del GBC - Green Building Council Italia, cui aderiscono le più competitive imprese e le più qualificate associazioni e comunità professionali italiane operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile.

GBC Italia fa parte del World GBC, la più grande organizzazione internazionale al mondo attiva per il mercato delle costruzioni sostenibili.

Il ‘Protocollo SLALA’ prevede l’adozione di tecniche, materiali e accorgimenti per abbassare al massimo l’impatto ambientale delle costruzioni: LCA - Life Cycle Assessment, approvvigionamento di materiali a Km zero per avere minori emissioni inquinanti in atmosfera; preservare il suolo e le falde acquifere; riutilizzo dei rifiuti per creare l’asfalto; asfalti intelligenti per il controllo microclimatico del calore e delle temperature locali e la fotocatalisi delle PMI; vegetazione con essenze antinquinamento; efficienza energetica e fonti rinnovabili; water footprint - limitare l'impronta idrica; carbon footprint - riduzione dei gas serra; edificazione rapida e semplificata con tecniche modulari "a secco" per il conseguimento di alti standards di performance antisismiche; NZEB: low energy demand buildings.

Per ulteriori approfondimenti: https://www.slala.it/



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