Superbonus e Bonus barriere architettoniche: quando lo Stato diventa un nemico

di Gianluca Oreto - 05/02/2024

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Lo prevede espressamente il primo periodo dell’art. 1 della Costituzione Italiana che mette al primo posto il lavoro come motore non solo dell’economia ma anche come forma di contribuzione all'organizzazione della vita politica e sociale del Paese. Eppure, il principio del lavoro come fulcro della società, è andato via via sbiadendo, perdendosi nei meandri di una legiferazione instabile, priva di contenuti, di progettualità se non addirittura di logica e buonsenso.

Superbonus, bonus barriere architettoniche e opzioni alternative: è un disastro

Di esempi se ne potrebbero citare parecchi e riguarderebbero i diversi ambiti della società. Dovendone scegliere uno, non avrei alcun dubbio e mi concentrerei sul disastro che il Paese sta vivendo a causa del parossismo dello Stato nei confronti delle disposizioni messe a punto con gli articoli 119, 119-ter e 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), che regolano rispettivamente:

  • il superbonus;
  • il bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • il meccanismo delle opzioni alternative alla detrazione fiscale (sconto in fattura e cessione del credito).

Una esasperazione normativa che ha condotto verso 30 provvedimenti di modifica (a breve arriverà il trentunesimo!) che hanno stravolto e travolto la vita di chi aveva deciso di puntare proprio sull’art. 1 della Costituzione italiana: il lavoro.

Sia chiaro, questo scritto non si propone di difendere questa o quella forza politica tra quelle intervenute in questo percorso ad ostacoli che a breve compirà 4 anni. Piuttosto, vuole solo evidenziare le storture di una politica sempre più priva di “concetti” ed ancorata a spot elettorali di breve periodo che con il lavoro hanno davvero poco da dividere.

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