Superbonus, PNRR e caro materiali: aspettative e preoccupazioni nel comparto edilizia

di Redazione tecnica - 15/02/2023

Nonostante sia il settore che ha trainato la ripresa post pandemica, il comparto delle costruzioni vive da alcuni mesi una fase molto complessa, nella quale è necessario che il Governo e il Parlamnento affrontino in maniera chiara il tema dei bonus fiscali per evitare il tracollo di numerose imprese.

Bonus edilizi, PNRR e caro prezzi: la survey nel settore Edilizia

La conferma arriva dallo report “Il settore delle costruzioni nel 2022 tra Pnrr, bonus fiscali, tassi d’interesse, capitale umano e sfide ESG”, realizzato dal Centro Studi di Argenta SOA, con una survey composta da cinque domande rivolte a un campione di imprese con attestazione SOA e che operano sia nel pubblico che nel privato.

Il dato più evidente è l’esigenza espressa da parte degli imprenditori di un intervento in materia fiscale per ripristinare il meccanismo di cessione del credito per le ristrutturazioni, rimodulando le detrazioni fiscali per un periodo di almeno 10 anni, mantenendo però quanto già previsto per il 2023.

Dalle rilevazioni fatte in autunno e a gennaio, le preoccupazioni maggiori delle imprese intervistate si focalizzano, ad oggi, prevalentemente su tre aspetti:

  • l’aumento del costo dell’energia;
  • l’aumento dei costi delle materie prime;
  • la carenza di personale qualificato.

Come ha spiegato il Presidente, Giovanni Pelazzi, questo stato di cose comunque pesa in maniera significativa sulle prospettive di crescita del settore e del Paese. "Per quanto la decelerazione dei prezzi di alcune materie prime osservata nei mesi più recenti rappresenti un sollievo per le imprese, Pelazzi evidenzia che i costi sono tuttora superiori dell’ordine di tre-quattro volte rispetto a quelli pre-Covid, motivo per cui le imprese hanno bisogno di essere ancora sostenute per potere restare sul mercato”.

Da questo punto di vista, un dato che invita alla riflessione è quello legato alla propensione agli investimenti: rispetto a un anno fa, il 75% delle imprese non ha intenzione di fare nuovi investimenti. Anche questo è un segnale del peggioramento delle prospettive economiche.

La percezione sul PNRR e sugli appalti pubblici

Di versante opposto la percezione sul PNRR. Pelazzi parla di ragionevole ottimismo, per cui secondo molti degli imprenditori intervistati, i lavori verranno realizzati secondo i tempi previsti; per fare ciò, si ritiene però indispensabile che gli enti pubblici si organizzino e si velocizzino anche assumendo nuove risorse qualificate per potere lavorare nella gestione delle procedure relative alle gare di appalto.

Inoltre, circa i due terzi degli imprenditori ritiene fondamentale un intervento per rendere stabile il meccanismo di revisione dei prezzi, così come sarebbe auspicabile un nuovo intervento del Governo finalizzato al contenimento dei costi dell’energia.

L’attenzione all'attestazione SOA

Infine, dallo studio emerge come l’attestazione SOA sia un fattore discriminante nella scelta del privato di appaltare un lavoro ad un’impresa edile. Sul punto, Pelazzi ricorda che la Direttiva Green sarà motivo e occasione per le imprese di allinearsi ai parametri ESG, che anche il nuovo sistema regolatorio europeo considera come uno dei driver dello sviluppo economico: “I fattori ESG, infatti, sono un insieme di parametri  cruciali per la reputazione e la performance dell’azienda, che si allinea maggiormente con le preferenze dei consumatori e diviene meno esposta a rischi regolamentari”.

Proprio per questo, spiega Argenta SOA, gli imprenditori del settore delle costruzioni intervistati hanno richiesto di prevedere certificazioni volontarie, analogamente all’ISO, che permettano di essere riconosciute come ESG compliant, rivolgendosi a fornitori con analoghe certificazioni e garantendo, sotto questo profilo, anche le aziende delle quali sono a loro volta fornitrici. “In tal modo, lungo tutta la filiera si genera un ecosistema di imprese che rispettano gli obiettivi di sostenibilità, da monte a valle della catena produttiva”, conclude Pelazzi.



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