Andamento società ingegneria e architettura: il report OICE/Cer

Nel 2021 cresce il fatturato delle società di ingegneria e architettura OICE, le stime per il 2022 vedono un balzo dell'11%. All’estero il 48% della produzione

di Redazione tecnica - 18/07/2022

Nel 2021 il fatturato delle società di ingegneria e architettura OICE cresce a 3,1 miliardi, registrando +3,5% rispetto all'anno precedente. La stima per il 2022 è di 3,4 miliardi, con un balzo dell'11,4%. In crescita anche il numero degli addetti, che passa da 15.640 unità a oltre 17mila nel 2022.  Non solo: a trainare il settore sono il PNRR, con il 20% delle imprese che hanno acquisito contratti per interventi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e il Superbonus 110%, che ha generato un aumento del fatturato per oltre un quarto delle imprese intervistate.

Andamento società ingegneria e architettura: il Report OICE/Cer

Sono questi i dati principali della 38esima Rilevazione OICE/Cer sull’andamento delle società di ingegneria e architettura associate a OICE e di un campione di imprese non associate. Il Report 2022 certifica come, nonostante la pandemia, il 2021 sia stato un anno positivo per le società di ingegneria e architettura aderenti all’associazione confindustriale, arrivate a superare di poco i 3 miliardi di euro di valore della produzione, con un aumento del 3,5% rispetto al 2020 e un’espansione più marcata per le imprese con meno di 50 addetti, +5,1%, che per quelle più grandi, +3,3%.

La previsione per il 2022, anno caratterizzato da diversi fattori di instabilità, è di un’accelerazione della crescita della produzione con un valore complessivo previsto arrivare a 3,4 miliardi di euro, stime comunque meno ottimistiche rispetto a quelle formulate un anno fa, quando l’aumento era stato stimato oltre il 15,5% ma poi si è rivelato ben inferiore.

La prevalenza del mercato italiano trova misura in una produzione di oltre 1,6 miliardi nel 2021 (+ 18,8% sul 2020) e di 1,9 miliardi nel 2022, a fronte di un livello di oltre 1,4 miliardi indicato per il mercato estero (-9,3% sul mercato estero). Il mercato italiano vale quindi il 52% del totale rispetto al 48% dell’estero.Nelle previsioni 2022 il mercato nazionale dovrebbe ancora aumentare al 55% (1,9 miliardi di euro).

I dati sull'occupazione

Nel 2021, quel che riguarda l’occupazione, l’Indagine mostra una crescita del 14,7% tra 2020 e 2021 e una prevista espansione del 9,4% nel 2022. Nei livelli, il numero di lavoratori impiegato presso le imprese che hanno partecipato all’Indagine sarebbe quindi salito a 15.640 unità nel 2021 per aumentare ancora nel 2022 arrivando a 17.103 unità.

Con riferimento alla tipologia di attività, sensibile è l’aumento della produzione attribuibile ai servizi di Project management, la cui quota sul totale è prevista aumentare dal 15,6% del 2021 al 16,0% nel 2022 con una crescita del 14,4% della produzione. In crescita robusta anche l’Ingegneria Pura, +13,6%, con quota sul totale della produzione che passa dal 60,1% del 2021 al 61,3% nel 2022. Più moderato il trend positivo del Turn-key, pari a +4,1%.

Il consuntivo 2021 e le favorevoli attese per il 2022 segnalano come per le imprese OICE le conseguenze del Covid-19 possano considerarsi ormai superate. Per quasi l’80% degli intervistati l’epidemia ha avuto impatti comunque limitati, con conseguenze sull’occupazione subite solo dal 5% delle aziende. La pandemia ha portato però a un nuovo modello di organizzazione del lavoro, con l’utilizzo dello smart working che potrebbe arrivare a coinvolgere strutturalmente quasi il 50% delle imprese. Il 60% delle imprese OICE ritiene che le ripercussioni del conflitto in Ucraina possano restare limitate, mentre oltre la metà delle imprese evidenzia impatti importanti sui costi di produzione derivanti dall’aumento dei prezzi energetici.

Il ruolo di PNRR e Superbonus 110%

Il 20% delle imprese ha acquisito contratti legati all’attuazione del PNRR, per un valore pari ad oltre il 25% del fatturato, mentre quasi il 26% di imprese nel 2021 ha ricevuto un beneficio in termini di aumento del fatturato dalle attività legate al Superbonus. Da questo punto di vista è previsto un ridimensionamento nell’anno in corso, anche se meno impattante rispetto a quanto potrebbe, considerati i  forti rallentamenti a cui sta andando incontro il meccanismo dello sconto in fattura.

Quasi l’80% delle imprese denuncia difficoltà nel reperimento di nuovo personale, nonostante il 63% di aziende sia intenzionata ad aumentare l’occupazione nel corso del 2022. La scarsità di manodopera emerge dunque come un vincolo all’espansione.

Per il presidente di OICE Giorgio Lupoi i dati del 2021 sono molto positivi: "le nostre società hanno dimostrato di cogliere le sfide legate al PNRR e al Superbonus, compensando così la contrazione del fatturato estero connessa alla pandemia.
Elementi significativi sono anche la crescita dell’ottimismo di tutte le società, indifferentemente dal numero di addetti, che prevedono incremento di fatturato e di occupazione per l’anno in corso e per il 2023; l’incremento delle dimensioni per numero di addetti delle società; l’investimento nelle nuove tecnologie e più in generale nell’innovazione e digitalizzazione della nostra filiera produttiva". S
econdo il Presidente si tratta di segnali che mostrano "come l’ingegneria e l’architettura italiane siano consapevoli della centralità della professione nelle trasformazioni che ci attendono: la sostenibilità, lo smart working, e l’inclusività".
Conclude Lupoi: "Sarà fondamentale assicurare una costante crescita della domanda, regole trasparenti e concorrenziali per il mercato pubblico, condizioni più eque con i committenti, ma anche investimenti per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile, oltre a cercare di colmare il gap del valore del mercato di ingegneria nel comparto delle costruzioni tra l’Italia, intorno al 10%, ed il resto dell’Europa, intorno al 20%”.

Per il direttore della Ricerca, Stefano Fantacone, del Centro Europa Ricerche, “la Rilevazione di quest’anno si colloca in un quadro internazionale di massima incertezza, dominato dall’aumento di prezzo dei beni energetici e dalle vicende della guerra in Ucraina. Da questo punto di vista il primo semestre del 2022 segna probabilmente un momento di passaggio. Fino a oggi, le condizioni dell’economia reale hanno infatti conservato un’intonazione espansiva, con una generalizzata crescita del PIL, della produzione e dell’occupazione. Sulla base del recupero in atto nei flussi turistici, è probabile che l’intonazione espansiva si prolunghi al terzo trimestre, quando potrebbero però diventare più consistenti i segnali di rallentamento del ciclo industriale. In questo contesto rimangono positivi i dati delle imprese OICE che ad oggi stimano in un 11% la crescita del 2022”.

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