Appalti pubblici ed equivalenza CCNL: accordo tra ANAC e Università Cattolica

Al centro dell’intesa, l’interoperabilità tra dati, la vigilanza nei contratti pubblici e l’analisi scientifica sulla contrattazione collettiva

di Redazione tecnica - 14/05/2025

Trasparenza ed efficienza sono sicuramente due importanti direttrici nell’accordo recentemente stipulato tra ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, finalizzato allo scambio strutturato di informazioni – comprese quelle contenute nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici (BDNCP) – tramite cooperazione applicativa e interoperabilità dei sistemi informatici.

Equivalenza CCNL negli appalti pubblici: nuovo accordo ANAC - Università Cattolica

Referenti istituzionali dell’accordo triennale sono Giuseppe Busia, Presidente ANAC, e i Professori Michele Faioli e Claudio Lucifora, dell’Università Cattolica, rispettivamente esperto in diritto del lavoro e direttore del Crilda, il Centro di ricerca sul lavoro “Carlo Dell’Aringa”.

È prevista l’istituzione di un gruppo tecnico operativo congiunto, chiamato a coordinare le attività e a garantire continuità nello scambio e nella validazione dei flussi informativi. Il gruppo opererà sulla base di un regime di interoperabilità, nel rispetto della disciplina in materia di trattamento dei dati personali e segreto d’ufficio.

L’accordo sancisce la possibilità di:

  • scambio, accesso e rielaborazione dei dati contenuti nella BDNCP e in altri archivi rilevanti;
  • valorizzazione sinergica del patrimonio informativo disponibile presso le due istituzioni;
  • supporto reciproco nello svolgimento di compiti istituzionali previsti dalla legge.

In concreto, la collaborazione sarà orientata a:

  • rafforzare i sistemi di controllo e vigilanza sulle condizioni contrattuali applicate negli appalti pubblici;
  • promuovere formazione avanzata e aggiornamento professionale per tecnici, operatori e personale della PA;
  • alimentare un sistema di conoscenza condiviso, utile sia per finalità regolatorie sia per l’elaborazione di buone pratiche.

Un progetto strutturato su basi scientifiche

A dare contenuto concreto all’accordo è il proprio il CRILDA, dove è stato istituito un laboratorio specialistico dedicato all’equivalenza dei CCNL. Si tratta di un ambito di lavoro che, alla luce della nuova disciplina dei contratti pubblici (art. 11 del d.Lgs. n. 36/2023 e ss.mm.ii.), assume particolare centralità, rappresentando un criterio per valutare la serietà e affidabilità dell’offerta economica.

Il contributo scientifico dell’Università, in questo senso, rappresenta un’occasione per superare l’approccio meramente formale alla verifica dei contratti e per rafforzare, attraverso metodologie oggettive e fondate, la capacità delle stazioni appaltanti di distinguere tra contratti realmente tutelanti ed equivalenti e quelli solo formalmente simili ma privi delle necessarie garanzie normative.

Il laboratorio si propone di:

  • elaborare un metodo scientifico interdisciplinare per l’analisi dei contenuti dei contratti collettivi, con particolare attenzione alle tutele economiche e normative;
  • supportare l’attività delle stazioni appaltanti nella verifica dell’equivalenza dei contratti applicati dagli operatori economici, anche in sede di soccorso procedimentale;
  • raccogliere e mettere a sistema dati giuslavoristici, economici e statistici riguardanti contrattazione pirata, bilateralità e rappresentatività sindacale.

A tal fine, il Centro sta sviluppando una piattaforma digitale ad accesso riservato, attraverso cui saranno rese disponibili informazioni analitiche e dati frutto di indagini pregresse, con l’obiettivo di fornire strumenti oggettivi a supporto delle valutazioni tecnico-amministrative nel contesto degli appalti pubblici.

 

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