Bonus mobili 2022: le proroghe e i requisiti di accesso

Fino a quando e a quali condizioni si possono chiedere le agevolazioni per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici?

di Redazione tecnica - 11/01/2022

Bonus Mobili 2022: la legge di Bilancio 2022 ha prorogato ancora l’agevolazione fiscale che permette di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute per arredi ed elettrodomestici, a fronte della realizzazione di alcuni interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione sismica.

Bonus Mobili: scadenze e requisiti di accesso

Ma per quanto è possibile richiedere il Bonus Mobili? E quali sono le condizioni, soprattutto in termini di scadenze e date? Un dubbio che ricorre spesso tra i contribuenti, come dimostra un recente quesito posto a Fisco Oggi: c’è un limite di tempo dalla fine dei lavori di ristrutturazione entro è necessario acquistare i mobili?

Ricordiamo che il comma 37 dell’art. 1 della legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022), ha prorogato il Bonus Mobili. Con un’importante novità: per la prima volta è stato previsto un orizzonte temporale più ampio, confermando l’agevolazione fiscale fino al 31 dicembre 2024.

In questo modo, è possibile usufruire di una detrazione del 50% per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 per acquistare mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

Attenzione però, perché l’importo varia: la detrazione va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l’anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024.

Come accedere al Bonus Mobili 2022

Ricordiamo che ai contribuenti che fruiscono della detrazione per gli interventi previsti dall’art. 16, comma 1 del D.L. 63/2013, che richiama l’articolo 16-bis comma 1, lettere a) e b) del TUIR (D.P.R.n. 917/1986), è riconosciuta una detrazione dall'imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le ulteriori spese documentate sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione.

In particolare, al comma 2 viene stabilito un credito di imposta pari al 50%, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, per un importo fino a 10.000 fino al 31 dicembre 2022 e per un importo fino a 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024.

Bonus mobili: quali prodotti rientrano in detrazione

Come specificato dall’Agenzia delle Entrate, rientrano in detrazione: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione come lampadari, lampade da terra e da tavolo etc. Non accedono al Bonus Mobili: porte, pavimentazioni, tende, tendaggi, soprammobili e complementi di arredo.

Tra gli elettrodomestici per cui è possibile richiedere il Bonus Mobili:

  • frigoriferi, congelatori e altri grandi elettrodomestici utilizzati per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di alimenti;
  • lavatrici;
  • asciugatrici e lavatrici;
  • lavastoviglie;
  • apparecchi di cottura e forni a microonde
  • stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici;
  • ventilatori elettrici, estrattori d'aria e apparecchi per il condizionamento, etc.

Bonus Mobili: a chi spetta

Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato.

L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari (affittuari) o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali (investimenti che l'azienda utilizza per il suo funzionamento) o merce;
  • soggetti indicati nell'articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Le spese vanno effettuate da chi ha sostenuto quelle di ristrutturazione; inoltre, la detrazione rimane in capo al contribuente che ha effettuato l’acquisto, quindi non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di compravendita dell’immobile.

Bonus Mobili: occhio alla data di inizio lavori

Anche se non è necessaria la consequenzialità tra l’esecuzione dei lavori e l’acquisto dei mobili, bisogna prestare attenzione alla data di inizio lavori: la detrazione spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.

Questo significa che:

  • per gli acquisti effettuati nel 2021, è necessario che i lavori siano iniziati a partire dal 1° gennaio 2020, mentre se i lavori sono iniziati nel 2019 la detrazione non spetta;
  • per gli acquisti effettuati nel 2022, è necessario che i lavori siano iniziati a partire dal 1° gennaio 2021, mentre se i lavori sono iniziati nel 2020 la detrazione non spetta.

Ricordiamo che nel 2021 il tetto massimo di spesa era pari a 16.000 euro, per cui questo importo va preso come riferimento per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2021.

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