Locali interrati, pergolati e vincolo paesaggistico: qualificazione opere su funzione e impatto

Il Consiglio di Stato chiarisce che anche opere interrate e pergolati chiusi, se funzionali all’uso abitativo e realizzati in area vincolata, richiedono permesso di costruire e autorizzazione paesaggistica

di Redazione tecnica - 25/07/2025

Conclusioni operative

Con questa sentenza, il Consiglio di Stato ha ribadito che la qualificazione edilizia delle opere non può basarsi su apparenze, ma deve tener conto della loro reale funzione e impatto.

Anche strutture realizzate “sotto terra” o mascherate da elementi naturali, così come i pergolati chiusi con infissi e vetrate, possono costituire vere e proprie nuove costruzioni, soggette a permesso di costruire e autorizzazione paesaggistica. In presenza di vincolo, ogni elemento che incida sul profilo visuale, anche solo potenzialmente, deve essere valutato sotto il profilo paesaggistico.

L’ordinanza di demolizione, in simili casi, non è un’opzione ma un obbligo, e non possono essere invocati né l’affidamento dell’interessato né la supposta irrilevanza paesaggistica dell’opera.

La sentenza rafforza, infine, un principio operativo essenziale per i tecnici: la valutazione della legittimità edilizia va condotta sempre in base alla sostanza dell’intervento, non alla forma apparente o alla destinazione dichiarata.

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