Ponte sullo Stretto, i professionisti: “Grandi opere sì, ma nel rispetto delle regole”
Dopo il no della Corte dei Conti alla delibera CIPESS, Architetti, Ingegneri, Geologi e Geometri chiedono equilibrio tra legalità e sviluppo. L’OICE: “Un inciampo da superare”
Il “no” della Corte dei Conti alla delibera CIPESS sul Ponte sullo Stretto rimette in discussione tempi e modalità di una delle opere più complesse d’Europa.
La decisione della Sezione centrale di controllo ha infatti negato il visto di legittimità alla delibera CIPESS n. 41/2025 relativa al progetto definitivo del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, suscitando le critiche del Governo e rilanciando il dibattito sul ruolo della Corte nei grandi investimenti infrastrutturali.
Ponte sullo Stretto: la posizione dei professionisti sullo stop della Corte dei Conti
Si ripropone un nodo frequente nella gestione dei grandi progetti infrastrutturali: la compatibilità tra controllo preventivo di legittimità e continuità amministrativa. Se in termini tecnico-giuridici la mancata registrazione della delibera CIPESS non equivale a un blocco definitivo del progetto, essa impone un nuovo passaggio amministrativo o una riformulazione dell’atto per superare le criticità evidenziate.
Un passaggio dalle conseguenze politiche e operative rilevanti, su cui hanno deciso di intervenire con tono costruttivo i professionisti dell’ingegneria e dell’architettura, sottolineando il rispetto per i controlli con la contemporanea necessità di proseguire senza fermare il processo.
Con una dichiarazione congiunta, i Consigli nazionali di Architetti, Ingegneri, Geologi e Geometri hanno sottolineato che un Paese come l’Italia deve dotarsi di grandi infrastrutture, pubbliche e privati. Allo stesso tempo, «resta fermo il principio che ogni opera debba essere realizzata nel rispetto assoluto di tutte le garanzie tecniche e amministrative previste dalle norme vigenti, a tutela degli interessi della collettività».
Una posizione di equilibrio che riconosce l’importanza strategica dell’opera, ma richiama alla necessità di rispettare pienamente il quadro giuridico e procedurale, per garantire trasparenza, sicurezza e sostenibilità nel lungo periodo.
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