Riqualificazione stazioni appaltanti e centrali di committenza: il protocollo Governo-ANAC

L'accordo è finalizzato alla creazione di un modello efficiente di stazioni appaltanti, anche in ottica di attuazione del PNRR

di Redazione tecnica - 26/01/2022

Il premier Mario Draghi e il presidente di ANAC, Giuseppe Busia, hanno firmato il protocollo d’intesa “per l’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza e ulteriori profili di collaborazione”, utile al processo di riqualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, reso ancora più urgente dall’attuazione del PNRR.

Riqualificazione stazioni appaltanti e centrali di committenza: il protocollo Governo-ANAC

L’accordo, di durata triennale e firmato il 17 dicembre 2021, è diretto a regolare, coordinare e sviluppare l’attività di collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Autorità Nazionale Anticorruzione per il processo di efficientamento delle stazioni appaltanti.

Esso è così articolato:

  • Art. 1 - Finalità e oggetto
  • Art. 2  - Ambito di applicazione
  • Art. 3 - Ambiti della qualificazione
  • Art. 4 - Requisiti qualitativi e quantitativi della qualificazione
  • Art. 5 - Requisiti premianti della qualificazione
  • Art. 6 - Linee guida applicative
  • Art. 7 - Relazione finale
  • Art. 8 - Tavolo tecnico
  • Art. 9 - Ulteriori ambiti di collaborazione
  • Art. 10 - Durata, rinnovo, modifiche, recesso, risoluzione
  • Art. 11 - Trattamento dei dati personali
  • Art. 12 - Comunicazioni
  • Art. 13 - Disposizioni finali

Gli obiettivi dell’accordo

Il protocollo, all’art. 1, individua come obiettivi:

  • riduzione delle stazioni appaltanti, centralizzando il più possibile gli acquisti per spuntare prezzi migliori;
  • rafforzamento e qualificazione delle stazioni appaltanti, arginando deficit organizzativi e di professionalità dovuti all’eccessiva frammentazione;
  • applicazione di criteri di qualità, efficienza, professionalizzazione, realizzando un accorpamento della domanda;
  • istituzione dell’anagrafe unica delle stazioni appaltanti, inserendole secondo il livello di qualifica in possesso, e la loro provata capacità di acquisire beni, servizi e lavori, oltre che sulla base delle strutture organizzative stabili per l’acquisto, del personale presente con specifiche competenze, e del numero di gare svolte nell’ultimo quinquennio.

Le linee guida per la qualificazione delle Stazioni Appaltanti

Come esplicitato nell’art. 6 del Protocollo, entro il 31 marzo 2022, l’ANAC, sentita la Presidenza del Consiglio dei Ministri, adotterà le linee guida che individuano le modalità operative per l’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, che varrà per tutte le procedure di gara indette che e sarà reso operativo al momento della entrata in vigore della riforma della disciplina dei contratti pubblici.

Il Protocollo inoltre individua le modalità attuative del sistema di qualificazione, il relativo monitoraggio e l’attività di screening con l’obiettivo di rendere possibile l’immediata operatività del nuovo sistema fin dal momento della entrata in vigore della riforma della disciplina dei contratti pubblici, di cui alle Milestones/traguardi MC1-70 e MC1-73 del Piano nazionale di ripresa e resilienza -PNRR. In particolare, ANAC mette a disposizione l’utilizzo della Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, da essa gestita.

Proprio per accelerare il processo e dare attuazione al Protocollo di Intesa, il Governo e ANAC hanno anche istituito un tavolo tecnico permanente, designando un Referente per parte.

Secondo l’Avv. Busia, il Protocollo risponde all’urgenza di intervenire sul caos delle oltre 36 mila stazioni appaltanti, in direzione di una riduzione e semplificazione, sia dal punto di vista delle procedure che nel raggiungimento di economie di scala: l’obiettivo finale è realizzare modelli di stazioni appaltanti, che possano spendere risorse unicamente in base alle capacità e professionalità disponibili.

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