Con la pubblicazione sul
Supplemento Ordinario n. 129 alla
Gazzetta ufficiale n. 147 del 26 giugno 2012 del
decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 recante
"Misure per
la crescita del paese" (c.d. decreto Sviluppo), il SISTRI
(come sperato da tutti gli operatori del settore) è stato
ufficialmente sospeso fino al 30 giugno 2013.
L'
articolo 52 del decreto Sviluppo, al fine di consentire la
prosecuzione delle attività necessarie per la verifica del
funzionamento del sistema, ha prorogato al 30 giugno 2012 il
termine per l'entrata in vigore del Sistema di controllo della
tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), anche in ragione della
previsione dell'utilizzo di modalità semplificate previste
dall'articolo 6 del decreto legge n. 138/2011 in collaborazione con
le associazioni di categoria maggiormente rappresentative.
La sospensione del SISTRI è stata, chiaramente, accompagnata anche
alla sospensione del pagamento del contributo annuale per il
2012.
La sospensione del SISTRI, attesa e auspicata da tutti gli
operatori, era già stata annunciata dal ministro dello Sviluppo
Economico
Corrado Passera che all'indomani del Consiglio dei
Ministri dello scorso 15 giugno aveva affermato che
"probabilmente (il SISTRI) non è adatto a molte aziende,
soprattutto di piccola e media dimensione" e quindi
"si
conferma che l'introduzione è sospesa".
Il commento di Confartigianato
Nonostante la proroga di 1 anno, Confartigianato ha espresso le
proprie perplessità in merito all'operatività del SISTRI affermando
che
"Condivisibile nelle finalità di favorire una maggiore
trasparenza sul flusso dei rifiuti, il Sistri si sta rivelando un
sistema troppo complesso e costoso per le piccole imprese".
Confartigianato si sarebbe, infatti, aspettato una riduzione della
burocrazia a carico degli operatori e a favore della
semplificazione.
"Con l'avvio delle procedure telematiche
previste dal Sistri - ha sottolinea la Confederazione -
ci
aspettavamo una reale semplificazione delle attuali modalità per
tracciare il percorso dei rifiuti. Invece, paradossalmente, le
procedure si sono maggiormente burocratizzate, i costi per le
imprese sono balzati alle stelle e sono superiori a quelli
necessari per gestire i formulari cartacei del MUD, il Modello
Unico di Dichiarazione Ambientale".
Confartigianato ha, inoltre, ammesso che la proroga di un altro
anno non servirà per risolvere i problemi di operatività del
sistema e ha richiesto un'applicazione graduale delle nuove
procedure che permetta alle imprese di ricevere la formazione
adeguata per gestire correttamente i nuovi obblighi.
Il commento di Confagricoltura
Duro il commento di Confagricoltura che rimarcando che la nuova
sospensione arriva dopo ben 8 precedenti rinvii.
"Evidentemente - il commento -
come è stato impostato,
il Sistri non ha soddisfatto né gli operatori, né lo stesso
Ministero. C'è anche chi preferirebbe tornare definitivamente al
vecchio sistema cartaceo, ma questa non sarebbe la soluzione ideale
per le imprese, sia per l'infrazione comunitaria cui esporrebbe il
nostro Paese, sia per l'involuzione del sistema di controllo che ne
deriverebbe".
"L'informatizzazione delle procedure - osserva
Confagricoltura -
è un dato generale e acquisito, con benefici
per tutti purché non si risolva in complicazioni burocratiche, con
adempimenti gravosi e talvolta inutili come ha dato prova il
Sistri".
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