Non potevano passare inosservate le dichiarazioni del Presidente
dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas
Guido Bortoni
che durante la presentazione alla Camera della
Relazione annuale
sullo stato dei servizi e sull'attività svolta ha chiesto il
ridimensionamento degli incentivi elettrici per consentire di
trasferire risorse allo sviluppo delle fonti rinnovabili
termiche.
''L'Autorità è fermamente convinta e l'ha più volte
affermato - ha commentato Bortoni -
che l'energia
rinnovabile costituisca un pilastro fondamentale per consentire
alla nostra economia uno sviluppo ambientalmente sostenibile, oltre
che per ridurre, con valenze strategiche ed economiche, la nostra
dipendenza energetica dall'estero".
"A riprova di tale convinzione - ha continuato Bortoni -
vi è il fatto che questa Autorità ritiene corretto che l'onere
degli incentivi sia sostenuto attraverso le bollette di tutti, a
patto però di contenerlo entro un livello sostenibile ed
efficientemente commisurato alle esternalità energetico-ambientali.
Non è ragionevole oltrepassare tale livello per esigenze di
politica industriale o occupazionale: per fare ciò, sono altri gli
strumenti da utilizzare, che esulano dalle attribuzioni del
Regolatore, quale la fiscalità generale o di scopo. Infatti,
l'importanza delle fonti rinnovabili non deve portare ad abdicare
ai principi di efficienza e di corretta attribuzione delle
responsabilità, con la conseguente distorta allocazione di costi
indotti sul sistema elettrico, per effetto del loro peculiare
sviluppo. E proprio in tal senso, per evitare che i costi connessi
agli sbilanciamenti della rete continuino a gravare sui soli
consumatori di energia elettrica, l'Autorità ha introdotto le prime
misure selettive per una maggiore responsabilizzazione degli stessi
produttori da fonti rinnovabili, in relazione alla programmazione
dell'energia immessa in rete. ".
Bortoni ha commentato anche la politica energetica ammettendo che
nonostante la riduzione degli incentivi avvenuta negli ultimi anni
ed in attesa del loro azzeramento conseguibile con il
raggiungimento della cosiddetta grid parity, questi si attestano ad
un livello ancora superiore a quello di molti altri Paesi europei.
"In un contesto di risorse scarse come quello attuale - ha
continuato il Presidente dell'AEEG -
solo un ridimensionamento
dei futuri incentivi elettrici può consentire di trasferire risorse
allo sviluppo delle fonti rinnovabili termiche e all'efficienza
energetica, nell'auspicio di poter così cogliere anche i punti di
forza dell'industria italiana in tali settori. Non solo: le poche
risorse ancora disponibili devono essere allocate proprio là dove
maggiori sono le possibilità di resa, secondo criteri di
selettività, in ragione dell'efficacia. A titolo di esempio,
attraverso il meccanismo dei Titoli di efficienza energetica - i
cosiddetti certificati bianchi - sono state risparmiate, dal 2005
ad oggi, oltre 14 milioni di tonnellate equivalenti di
petrolio".
Come anticipato, non sono mancati i commenti alle affermazioni del
Presidente Bortoni.
ANEV, ANIE-GIFI, APER, ASSOSOLARE e ISES
ITALIA, in particolare, quali maggiori rappresentanti del
settore delle rinnovabili, hanno richiamato l'attenzione
dell'Autorità per l'Energia elettrica e il Gas, invitandola ad una
politica energetica che dia il giusto peso a tutte le fonti
rinnovabili nell'interesse del Sistema Paese e del
Sistema-Impresa.
In un comunicato congiunto, le associazioni non hanno nascosto la
loro preoccupazione che è anche quella dell'intero sistema delle
fonti rinnovabili elettriche.
"Appare evidente che il
Presidente Bortoni, in più di un passaggio della relazione annuale
presentata il 27 giugno scorso a Montecitorio, sia fortemente
convinto di voler mettere in competizione tra loro le diverse fonti
rinnovabili e che sia necessario sottrarre risorse alle rinnovabili
elettriche per favorire invece le energie rinnovabili termiche e
l'efficienza energetica, senza una ben precisa visione strategica
del comparto industriale esistente che è tra i più attivi al
mondo".
Le associazioni hanno evidenziato che, essendo complementari tra
loro, sia le fonti rinnovabili sia l'efficienza energetica devono
contribuire con pari dignità al soddisfacimento dei fabbisogni
energetici, ambientali e sociali del Paese. I cittadini che hanno
in larga maggioranza rifiutato il nucleare un anno fa, oggi alla
luce dei risultati raggiunti dalla fonti rinnovabili elettriche,
vedranno presto ridurre la propria bolletta, migliorare l'ambiente
nel quale vivono, oltre a godere di una maggiore indipendenza
energetica dall'estero.
Il comunicato congiunto è terminato con l'augurio che l'atteso
nuovo Piano Energetico Nazionale sia ispirato a questi
principi.
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