La giunta provinciale ha dato il via libera alle nuove linee
guida in tema di opere edili antisismiche. La normativa verrà
applicata alle nuove costruzioni classificate come
“strategiche” o “rilevanti”, e a nove comuni della
Val Venosta, per i quali è previsto un più elevato livello
di sicurezza statica.
Per quanto riguarda il rischio terremoti, l'Alto Adige è
classificato come zona IV nella scala presa come riferimento a
livello nazionale. Ciò corrisponde ad un valore, nella scala
Richter, che arriva sino al quinto grado. Sulla base di questa
classificazione, l'ufficio provinciale geologia e prove materiali
ha elaborato delle nuove linee guida in tema di opere edili
antisismiche. La normativa è stata approvata lunedì scorso dalla
giunta provinciale, ed è entrata in vigore dopo la pubblicazione
nel Bollettino Ufficiale della Regione.
”Le nuove linee guida - spiega il direttore dell'ufficio
provinciale geologia e prove materiali Ludwig Nössing -
verranno applicate agli edifici considerati di particolare
rilevanza dal punto di vista strategico, e varranno comunque solo
per le costruzioni nuove o completamente risanate”.
Tra gli edifici cosiddetti “strategici” figurano ad esempio
i palazzi provinciali, i municipi e gli ospedali. Applicazione più
ampia, invece, in nove comuni della Val Venosta, per i
quali, a causa della maggior propensione ad eventi sismici, è
previsto un livello di sicurezza statica degli edifici più elevato
rispetto al resto della Provincia.
Le nuove disposizioni per le opere edili antisismiche sono state al
centro di un convegno, tenuto lo scorso 30 novembre a Bolzano.
L’iniziativa, nata per volontà della Protezione civile e
dell’ufficio geologia, ha portato nel capoluogo altoatesino alcuni
tra i maggiori esperti nel campo della sismologia, i quali si sono
confrontati sui rischi di terremoto e sulle misure preventive
adottate e da adottare nell’arco alpino.
Fonte: Provincia di Bolzano
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